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Viviana, più forte l’ipotesi del suicidio

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Prende sempre più piede l’ipotesi del suicidio per il caso di Viviana Parisi. Secondo le analisi dei medici legali e della polizia scientifica prende piede la possibilità che Viviana Parisi, la deejay scomparsa il 3 agosto con il figlio Gioele, si sia suicidata lanciandosi da un traliccio. Il suo corpo era stato ritrovato, tre metri più giù, con la pancia girata verso terra. Se l’ipotesi del suicidio sembra sempre più credibile, rimangono i dubbi su quanto è avvenuto invece al piccolo Gioele. Martedì prossimo verrà svolta l’autopsia sul corpo del bambino, dopo che i resti sono stati trovati nella campagna di Caronia, nel messinese. Inoltre, nello stesso giorno si prevede un sopralluogo degli esperti della procura di Patti.
I luoghi del ritrovamento di Viviana e Gioele
Il team dovrà cercare di capire se il cadavere del bambino sia stato spostato dagli animali, poiché è stato ritrovato a circa 700 metri di distanza dal luogo del ritrovamento del corpo di Viviana. L’ipotesi è che siano stati dei cani o degli animali selvatici a trascinarlo. La procura, intanto, sta continuando a indagare su due ipotesi: o l’omicidio-suicidio o l’aggressione da parte degli animali. Nel primo caso sarà importante stabilire quali fossero le reali condizioni psichiche della donna, a cui i medici avevano diagnosticato una psicosi.
I familiari sembrano, invece, credere che l’ipotesi più probabile sia quella dell’aggressione da parte di alcuni animali selvatici. Secondo l’avvocato Pietro Venuti madre e figlio potrebbero essere morti in momenti e luoghi diversi: “Magari la madre aveva perso Giole per un attimo ed era salita sul pilone per tentare di avvistarlo, finendo giù accidentalmente. È probabile che il bimbo sia caduto da qualche altra parte e successivamente sia stato assalito dagli animali. Da quello che abbiamo visto sarebbe stato difficile anche per gli animali trascinare il corpo del piccolo nel posto dove sono stati trovati i resti. Comunque speriamo che questi sopralluoghi possano chiarire la vicenda”.