Home Sport L’Orlandina basket “rischia” un girone di A2 con le squadre dell’oltre Po

L’Orlandina basket “rischia” un girone di A2 con le squadre dell’oltre Po

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Mentre la serie A va avanti a tentoni e prima ripesca Torino poi la rispedisce al mittente ed ora potrebbe richiamarla se, come sembra, Cremona non si iscrivera’ entro fine mese (e c’è l’incognita Roma) a conferma che la gestione Petrucci è fallimentare senza che purtroppo nessuno gli tolga la poltrona come prassi in Italia quando uno è incapace ma è messo la’ dal politico di turno, la Lega Nazionale Pallacanestro sta preparando la bozza della proposta dei gironi dell’A2 versione 2020/21 da confrontare con il Settore Agonistico. Smentita la suddivisione pura Nord-Sud, la proposta prevederebbe la suddivisione con le 12 squadre dell’arco alpino più le due siciliane e dall’altra parte le due dorsali tirrenica ed adriatica dalla Toscana alla Puglia. Nel girone A ci sarebbero le piemontesi Torino, Biella, Casale Monferrato e Tortona; le lombarde Bergamo, Treviglio, Urania Milano, Orzinuovi e Mantova; la veneta Verona; la friulana Udine; l’emiliana Piacenza e le siciliane Trapani e Capo d’Orlando. In quello B invece sarebbero inserite le altre emiliane Ferrara, Forlì, Cento, Ravenna; la toscana Pistoia; l’abruzzese Chieti; la pugliese San Severo; le laziali Latina, Eurobasket Roma, Stella Azzurra Roma e Rieti; le campane Napoli, Scafati e Caserta. Il tutto sarebbe soggetto ad eventuali modifiche delle partecipanti legate al possibile ripescaggio di Torino o a verdetti negativi da parte della Com.Te.C. sulle ammissioni al campionato entro il termine del 6 agosto, sebbene la prassi preveda che eventuali ripescaggi successivi alla ratifica dei gironi subentrino nei posti vacanti senza più vincoli geografici. La LNP è pronta a depositare le due proposte alternative per la partenza dei campionati nazionali di A2 e B. La volontà dai club dilettantistici sarebbe quella di ricevere il via libera del Governo per l’apertura delle porte in modalità distanziamento sociale: in tal caso la stagione dei campionati nazionali partirebbe nel weekend del 17 e 18 ottobre dopo la Supercoppa al via a fine settembre anche a porte chiuse. Se invece il CTS accenderà il disco rosso, l’ipotesi alternativa sarebbe quella di allungare la Supercoppa fino ai primi di novembre, e avviare il campionato non prima di metà novembre per ridurre al minimo il numero di partite da disputare eventualmente a porte chiuse.