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Brolo, è scontro aperto tra la giunta Laccoto e Scaffidi Lallaro

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L’amministrazione comunale di Brolo rivendica, in sede civile, i danni d’immagine che il Consigliere Comunale Scaffidi Lallaro pubblicando sul suo profilo Facebook notizie non veritiere ha arrecato al settore turistico-sociale del paese. Nero su bianco, con un atto deliberato, la giunta brolese all’unanimità ha deciso, dopo le ultime pubblicazioni dei social postate da Gaetano Scaffidi Lallaro di tutelare l’immagine del paese. Così con una delibera, l’esecutivo brolese guidato dal sindaco Giuseppe Laccoto ha affidato incarico a due legali – i quali hanno assunto il mandato gratuitamente e, quindi, senza oneri economici per l’Ente – al fine di promuovere, in sede civile, un’azione risarcitoria nei confronti del“cittadino”Gaetano Scaffidi Lallaro che “attraverso un video pubblicato su Facebook il 12 giugno u.s. ed attraverso i commenti inseriti nello stesso post, ha arrecato un gravissimo pregiudizio all’immagine del Paese”.
Nel post, infatti, si affermava che vi erano stati, la mattina del 12 giugno, copiosi sversamenti di reflui fognari in mare. Per l’amministrazione locale l’infondatezza di tali affermazioni è stata verificata, senza ombra di dubbio, innanzitutto dagli Agenti della Polizia Municipale, oltre che dal personale della Capitaneria di Porto e dall’Ufficio tecnico comunale, intervenuti nell’immediatezza.  Il tutto rientra in un appositi verbali che documentano queste stesse verifiche. L’amministrazione comunale brolese, accertando che l’acqua che è stata riversata in mare derivava dalla semplice pulitura di un pozzetto appena realizzato nella zona del “moletto”, intervento che rientra nei lavori della costruenda condotta di adduzione aggiuntiva, ha ritenuto lesive e denigratorie le affermazioni esternata dallo Scaffidi e pregiudicanti l’immagine turistica dei luoghi oltre a procurare un indubbio allarme sociale. Quindi per gli amministratori comunali che in maniera unanime hanno approvato la delibera, Gaetano Scaffidi Lallaro che è anche consigliere comunale d’opposizione“ attraverso le affermazioni inserite all’interno del suo post oltre al danno all’immagine del Paese, ha indubbiamente offeso la reputazione del personale in servizio presso il Comune di Brolo ed, in particolare, dei Pubblici Ufficiali che sono intervenuti sul posto, al fine di verificare quanto dallo stesso affermato”. Atteso che “il sig. Scaffidi Lallaro”, anche nell’ultimo difficilissimo periodo, ha operato attraverso i propri canali social, una sistematica denigrazione dell’immagine, specie turistica, del paese (a mero titolo di esempio, il 18 aprile con foto che ritraggono sversamenti estranei al territorio brolese o il 22 maggio con una immagine che ritrae un terreno privato in condizioni di abbandono), l’Amministrazione comunale si è inevitabilmente dovuta determinare a promuovere l’azione suddetta, al fine di chiedere all’Autorità Giudiziaria civile il giusto ristoro sia per l’immagine dell’Ente e del Personale dipendente che, più in generale, per l’immagine del Paese e della collettività brolese.
Non si è fatta attendere la replica del Consigliere di minoranza che si dice “esterrefatto nell’apprendere della strabiliante iniziativa, da parte della Giunta Comunale di Brolo, di annunciare un’azione civile di risarcimento danni nei miei confronti, per aver pubblicato, qualche settimana fa, un post su Facebook su un evidente sversamento in mare di materiali potenzialmente inquinanti. Tale ridicola iniziativa – scrive Scaffidi Lallaro – non meriterebbe nemmeno una replica, se la gravità di tale proposta non fosse stata intrapresa da un’amministrazione comunale nei confronti di un consigliere comunale di opposizione.
Le libertà di pensiero, di espressione e di critica politica, sono diritti garantiti, a ciascun cittadino, dalla carta Costituzionale. Sono assoluti e non possono essere ingiustamente mortificati e limitati da simili iniziative.
Solo le peggiori logiche totalitarie e anti democratiche in tempi passati hanno visto in essere azioni volte a soffocare la voce delle minoranze. E lo hanno sempre fatto per nascondere i peggiori misfatti e le più nefaste azioni politiche. Si tratta del tipico modo di agire di un regime totalitario. Prendo atto altresì, del fatto, che uno dei due legali nominati dall’amministrazione agirà, così come l’altro, gratuitamente nei miei confronti in questa singolare iniziativa, ponendosi, lui stesso, in evidente discontinuità con le numerose parcelle già fatte dallo stesso (negli anni passati) sempre al Comune di Brolo.

Ribadisco – conclude Scaffidi Lallaro – che tali azioni non riusciranno, comunque, nell’intento di farmi tacere, continuerò infatti a svolgere il mio compito di consigliere comunale nel rispetto delle leggi e del mio ruolo”.