Calcio a parte in Italia solo dal 25 in avanti saranno consentiti gli sport di contatto ma in Abruzzo, con la sua ultima ordinanza, regione guidata da Marsili di FDI, hanno modificato le regole della pallacanestro che resistevano da piu’ di 100 anni, quando furono scritte da James Naismith nel 1891 a Springfield, Massachussets. Nell’allegato al “protocollo di sicurezza per i centri e circoli sportivi”, pubblicato il 9 giugno sul sito regione.abruzzo.it. si legge che, per le “modalità di gioco per il calcio e la pallacanestro” si debbano seguire 8 linee guida. Tra di queste spiccano “è consentito il tocco del pallone con le mani solo ed esclusivamente se muniti di guanti” ed “è vietata la marcatura ad uomo”. Si tratta di regole che, per limitare le possibilità di contagio e favorire il distanziamento sociale, possono essere applicate, seppur con qualche difficoltà, al calcio ma che risultano impossibili per chi pratica l’antico e nobile sport del basket. Quest’ultimo, come noto, si basa essenzialmente sul trattare esclusivamente con le mani la palla (palleggi, passaggi, lanci, intercetti) ed è impossibile giocare indossando dei guanti protettivi. In più la pallacanestro è uno sport di contatto che prevede prevalentemente lo scontro fisico e la marcatura individuale, soprattutto all’aria aperta e durante gli incontri dei cosiddetti “playground”, per semplificare al massimo “campetti all’aperto”. Rispettare questi due dettami significherebbe insomma stravolgere un gioco che, pur cambiando negli anni, non è mai arrivato a una trasformazione così radicale. L’assessore della Regione Abruzzo con delega allo Sport e all’impiantistica sportiva, risponde in merito ai dubbi sollevati sull’ordinanza pubblicata sul sito: “Non appena il Comitato Tecnico Scientifico mi dà l’ok faremo una faq esplicativa per quanto riguarda il basket. Spero che questa cosa la riusciamo a limare con una precisazione. È un’anomalia”.