Quattro misure cautelari, un arresto domiciliare, un divieto di dimora nei comuni di Brolo e di Palermo e due obblighi di dimora a Palermo e Messina, sono state eseguite dalla guardia di finanza nell’ambito dell’operazione “Affari Sporchi” che appena dieci giorni fa ha portato a sgominare un’organizzazione criminale dedita al riciclaggio e all’autoriciclaggio di capitali, nonché alla truffa, all’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria e creditizia, al reimpiego di proventi illeciti, sino all’intestazione fittizia di beni, attiva nelle provincie di Messina e di Palermo, capeggiata da Prospero Lombardo, di Brolo, un ex dipendente di una filiale messinese di un noto Istituto bancario, quest’ultimo da considerarsi parte lesa.
La nuova ordinanza è stata emessa dal Tribunale di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo siciliano. Gli accertamenti eseguiti dalle Fiamme Gialle peloritane che avevano portato 10 giorni fa ai provvedimenti cautelari, avevano consentito di smascherare un’organizzazione che, attraverso un sofisticato meccanismo fraudolento, aveva raccolto ingenti somme da ignari clienti, per oltre 2 milioni di euro, per poi riciclarli, sfruttando una serie di società operanti nel settore della mediazione creditizia ed altre società “cartiere”, che servivano solo all’emissione di false fatturazioni, necessarie per la ripulitura delle illecite provviste truffate.
L’operazione di oggi nasce dalla trasmissione degli atti dalla Procura della Repubblica di Patti a quella di Palermo, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Patti e riguarda il reimpiego di fondi provenienti dai reati di riciclaggio, truffa, appropriazione indebita ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria e creditizia, attraverso la costituzione di tre società, con sede nelle province di Palermo e Messina.
Il gip di Palermo ha disposto anche il sequestro preventivo di oltre 77 mila euro, frutto delle condotte di reimpiego di fondi provento del delitto di riciclaggio.