E’ il giorno della fase 2 degli ospedali in Sicilia. Da oggi riaprono, ma “in sicurezza”, ambulatori e strutture che per via dell’emergenza coronavirus erano rimasti chiusi ai pazienti, se non per casi urgenti e gravi. Adesso, invece, si riparte, cercando di tornare alla normalità, sebbene tra misure di sicurezza per evitare nuovi contagi. Sono migliaia i pazienti “ibernati” dall’emergenza Covid che adesso potranno essere riaccolti nelle strutture sanitarie, nonostante la circolare regionale inviata dall’assessorato alla Salute vincoli non poco le funzioni assistenziali. I tempi previsti da Ruggero Razza, infatti, non corrispondono spesso alla capacità organizzativa propedeutica alla riconversione, sopratutto degli ospedali che devono istituire un assetto di convivenza, uscendo dall’identità Covid per ritornare all’attività ordinaria. Al “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto, ad esempio, si naviga a vista, e sono diverse le attività che dovranno essere posticipate. La struttura sanitaria oggi non sarà in grado di garantire la ripresa di buona parte dei servizi di assistenza, così come richiesto nella circolare di Razza, né tanto meno è riuscita a delineare i percorsi di ripresa per i vari reparti. I dirigenti dell’Asp, ad esempio, hanno sospeso momentaneamente la riapertura del Punto d’Intervento Pediatrico. Motivi, questi, che potrebbero portare alla richiesta di un’ispezione ministeriale. All’interno del nosocomio del Longano sono ancora dieci i ricoverati Covid, di cui quattro negativi. Tuttavia, sono davvero tanti i cittadini dell’intero comprensorio che sono stati costretti ad un blocco forzato dell’assistenza sanitaria per due mesi e che adesso chiedono a gran voce la ripresa delle attività per la cura delle patologie.