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Femminicidio di Alessandra Musarra, via al processo: i centri antiviolenza tra le parti civili

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E’ iniziato oggi, innanzi la Corte d’Assise di Messina, il processo a Cristian Ioppolo, arrestato per l’omicidio della ex fidanzata Alessandra Musarra, trovata morta nel suo appartamento il 7 marzo 2019. Come era accaduto nell’udienza preliminare, anche i giudici di Corte d’Assise hanno detto no alla richiesta del ventisettenne Ioppolo di essere giudicato col rito abbreviato, che consente uno “sconto” di pena. Si va avanti, quindi, col rito ordinario che prevede come massimo della pena il carcere a vita.

L’udienza di oggi è servita per formare la lista dei testimoni che saranno ascoltati e superare le questioni preliminari. Soltanto su un punto la Corte deve ancora esprimersi- si è riservata infatti di farlo alla prossima udienza: archiviata la possibilità di avvalersi di una perizia psichiatrica sulle condizioni del giovane, il difensore di Ioppolo, l’avvocato Alessandro Billè, ha chiesto che possa essere ascoltato anche il medico che in passato aveva seguito Cristian, prescrivendogli alcuni farmaci.  Il processo è entrato nel vivo, con le deposizioni degli investigatori della Squadra Mobile che per primi arrivarono nell’abitazione di contrada Campolino, a Santa Lucia sopra Contesse, dove Alessandra era senza vita, stesa a terra. I giudici hanno poi ascoltato il medico legale che ha esaminato il corpo e il padre di Alessandra. Il processo è stato, infine, aggiornato al prossimo 10 giugno.

Alle parti civili già costituite all’udienza preliminare, tra cui il CAV “Al tuo fianco”, rappresentato dall’Avv. Concetta La Torre, e il Cedav, rappresentato dall’Avv. Maria Gianquinto, si sono aggiunte le costituzioni delle associazioni EvaLuna Onlus con l’Avv. Rosaria Chillè, il centro “Una di noi Onlus” con l’Avv. Cettina Miasi, il centro anti – violenza “Pink Project” con l’Avv. Cristina Manfredi Gigliotti. I familiari della vittima erano già costituiti con gli Avvocati Concetta La Torre, Oleg Traclò e Maria Gianquinto.

“Le costituzioni di parte civile dei Centri anti-violenza – ha dichiarato Maria Grazia Giorgianni presidente del Centro Antiviolenza “Pink Project” di Capo d’Orlando – sono un chiaro segnale di vicinanza alle donne vittima di violenza ed alle loro famiglie, e costituiscono invito per tutte coloro che sono in difficoltà a rivolgersi alle numerose associazioni presenti sul territorio”.