Home Sport Il calcio dilettantistico non decide ma le rivali del Citta’ S.Agata non...

Il calcio dilettantistico non decide ma le rivali del Citta’ S.Agata non torneranno in campo

601

Mentre tutti gli altri sport, anche per via di play-off che potevano rivoluzionare le classifiche, hanno di fatto annullato gli effetti dell’attuale stagione dichiarandola conclusa, il calcio italiano ancora si interroga sul futuro. Giustificato dagli enormi interessi economici quello di vertice ma che i dilettanti ancora tergiversino ci pare fuori dal mondo e la Lnd ha solo esteso la sospensione delle attività sino al 4 maggio. Inconcepibile che dalla serie D in giù ancora si aspetti quando sarebbe opportuno rimandare alla prossima annata sperando che il maledetto coronavirus sia sconfitto. Se non si vogliono scontentare le prime delle varie classifiche si potrebbero studiare dei modi per farle comunque salire di categoria tanto per questioni economiche dalla Legapro in giù molti club rischiano di sparire per cui i posti da riempire ci saranno e semmai si dovra’ studiare una seria riforma dei campionati riducendoli anche se meno club uguale meno tesserati e tradotto meno incassi per le federazioni. Nell’attesa 12 società militanti nel girone B di Eccellenza (Acicatena Calcio 1973, Atletico Catania, Carlentini Calcio, Città di Rosolini 1953, Enna Calcio S.C.S.D., Mascalucia San Pio X, Ragusa Calcio, Real Siracusa Belvedere, Santa Croce, Sport Club Palazzolo, Sporting Pedara, S.S.D.Città di Scordia) hanno sottoscritto una lettera aperta, inviata al presidente del Cr Sicilia Santino Lo Presti, manifestando l’impossibilità di tornare a giocare in condizioni di sicurezza e quindi di portare a termine la stagione 2019-2020. Mancano all’appello la capolista Paternò, il Sant’Agata secondo in classifica e il Giarre che ha vinto la Coppa Italia regionale. “Senza garanzie di sicurezza sanitaria – si legge – per poter garantire ai nostri ragazzi e tesserati l’assenza di contagio, finire una stagione che potrebbe protrarsi fino a chissà quando, vorrebbe dire inevitabilmente sottrarre al futuro preziose e residue risorse, umane ed economiche. Riteniamo che oggi la salute valga più di qualsiasi classifica o partita, promozione o retrocessione, vittoria o sconfitta. Se i calciatori di squadre professionistiche hanno contratto il virus, nonostante i controlli specialistici ai quali sono sottoposti quotidianamente, come si può pensare che Noi potremmo garantire controlli e tutele ai Nostri calciatori e tesserati ora od in futuro prossimo? Diamo fin d’ora, la piena disponibilità per cercare tutti insieme di cominciare a tracciare, solo quando sarà possibile, una strada per il futuro, con concrete proposte, con aiuti finanziari concreti, che possano permettere a tutte insieme le Nostre piccole società di sopravvivere e di superare questo tristissimo e tragico periodo, riprendendo a praticare lo sport più bello del mondo, con gli stadi pieni di gente festante”.