Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge
sulla scuola presentato oggi dalla ministra all’Istruzione Lucia Azzolina. Via
libera anche alle assunzioni chieste dal Ministero per recuperare parte dei
posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100. Una norma inserita nel
decreto scuola approvato in autunno infatti prevede 4.500 posti per altrettanti
insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento,
che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano
stati messi a disposizione.
Per capire il futuro degli esami invece, il vero spartiacque è il 18 maggio:
due le ipotesi in campo per la maturità, a seconda che gli studenti siano di
nuovo in classe (o meno) per quella data. “Nel caso in cui si tornasse in
classe il 18 maggio, prevediamo una commissione tutta interna e presidente
esterno – aveva spiegato domenica sera la ministra Azzolina a ‘Che tempo che
fa’ – La prova nazionale di italiano sarà gestita dal ministero dell’Istruzione
come sempre, mentre la seconda prova che attiene ai programmi delle diverse
scuole sarà preparata dalla commissione interna. Se non si tornasse a scuola,
gli esami saranno svolti con un’unica prova, orale“. Dipenderà dall’evoluzione
della pandemia nelle prossime settimane, ma l’importante, ribadisce, è che si
garantisca “un esame serio“. Stesso discorso per gli studenti di terza media:
se l’esame non potrà essere svolto in sede, verrà sostituito con la valutazione
finale da parte del consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato
dello studente “come definito dalla stessa ordinanza, con specifiche
disposizioni per i candidati privatisti”. Per l’anno scolastico 2020/2021,
inoltre, è prevista l’adozione dei libri di testo usati per l’attuale anno scolastico.
Dalle bozze poi si delinea anche come dovranno svolgersi gli esami di
abilitazione e i tirocini: “in relazione al protrarsi dello stato di emergenza,
con decreto del Ministro dell’università e della ricerca possono essere
definite, anche in deroga alle attuali disposizioni normative, l’organizzazione
e le modalità della prima e della seconda sessione dell’anno 2020 degli esami
di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni di odontoiatra,
farmacista, veterinario, tecnologo alimentare, dottore commercialista ed
esperto contabile, nonché delle prove integrative per l’abilitazione
all’esercizio della revisione legale”. Il provvedimento prevede anche che
possono essere individuate “modalità di svolgimento diverse da quelle ordinarie
– cioé a distanza – per le attività pratiche o di tirocinio”. Vale anche per i
tirocini post laurea necessari per l’abilitazione professionale. Il decreto
prevede anche che le amministrazioni competenti all’organizzazione degli esami
di Stato hanno la facoltà di modificare i requisiti per consentire l’ammissione
dei candidati che avrebbero dovuto laurearsi, ma sono stati costretti a posticipare
a causa dell’emergenza.
Tutti i maturandi, aveva anticipato la ministra Azzolina nella trasmissione condotta
da Fabio Fazio, sono automaticamente ammessi all’esame: “Ma non significa
essere promossi – puntualizza Azzolina – Gli studenti saranno tutti ammessi
perché non abbiamo la certezza matematica di essere arrivati al 100% degli
studenti con la didattica a distanza. Se ci fosse anche un solo studente a cui
non è stato garantito il diritto costituzionale all’istruzione, io devo dargli
una possibilità”. Anche chi sta frequentando la terza media aspetta di
conoscere se, e come, si svolgerà il suo esame: “Se non si torna a scuola –
annuncia la ministra – gli studenti presenteranno un elaborato e saranno
valutati con lo scrutinio finale“. E si inizia già a guardare al prossimo anno
scolastico. “C’è il problema delle classi pollaio, dove è impossibile mantenere
la distanza di sicurezza, io insieme a tutto lo staff lavoreremo a pensare a
tutti gli scenari possibili. Domani in Consiglio dei ministri discuteremo
insieme per un decreto che faccia riferimento a questo aspetto”. Infine la
ministra Azzolina ha risposto alla domanda che tutti, genitori e studenti, si
stanno facendo: si tornerà a scuola prima della fine dell’anno? “Non è il
ministro dell’Istruzione a stabilire quando il virus finisce. Fino a quando non
ci sarà sicurezza i ragazzi non torneranno in classe”. E chiarisce: “Ascolterò
quello che le autorità sanitarie diranno. La politica sarà ancora più prudente
e si assumerà tutte le responsabilità: mai e poi mai metteremo a rischio la
vita degli studenti”