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“L’ho uccisa perché mi ha trasmesso il coronavirus”

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“L’ho uccisa perché mi ha trasmesso il coronavirus”: è quanto ha riferito al pubblico ministero che lo interrogava, Antonio De Pace, accusato di omicidio volontario per aver ucciso la notte tra lunedì e martedì la fidanzata Lorena Quaranta nella casa di Furci Siculo dove i due convivevano. Una motivazione che non ha convinto il sostituto procuratore Roberto Conte della Procura della Repubblica di Messina che per 12 ore ha interrogato il reo confesso nella caserma dei carabinieri di Santa Teresa di Riva.
Questa mattina, tra l’altro, l’esito dei tamponi fatti è stato negativo, come confermato dal procuratore di Messina Maurizio de Lucia.
Il giovane è stato trasferito in cella nel carcere di Messina Gazzi senza passare dal fotosegnalamento, perchè le fasciature alle mani effettuate in ospedale non hanno consentito di prelevargli le impronte digitali. Secondo quanto appreso, la lite tra i due fidanzati è scoppiata nel cuore della notte: De Pace ha prima ferito con un coltello Lorena e poi l’ha uccisa strangolandola a mani nude, lasciando il corpo privo di vita a terra sul pavimento dell’appartamento al primo piano della villetta di via Delle Mimose 12. Subito dopo ha tentato di suicidarsi, tagliandosi le vene e la gola, ma senza riuscirci. Poi, intorno alle 8, ha chiamato il 112: “Venite, l’ho ammazzata”.