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Tutto fermo in casa Orlandina basket aspettando notizie dalla Lnp

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Ovviamente per colpa dell’emergenza Coronavirus tutto tace anche in casa Orlandina ed in ogni senso visto che la societa’, come prontamente ci ha fatto sapere il suo addetto stampa, non rilascia dichiarazioni nè ha comunicati da fare, nemmeno a commento della brutta vicenda che ha riguardato da vicino due suoi giovani tesserati, Mobio e Ani, italiani, con la pelle nera, minacciati per settimane da un 45enne del luogo finito ai domiciliari visto che le denunce sono state immediate. Per l’hater, in attesa del processo, l’accusa di atti persecutori aggravati dalla discriminazione razziale, propaganda e istigazione a delinquere. Coinvolte nella vicenda anche due ragazze, una giovane orlandina per avere simpatie nei confronti della locale squadra di basket, e quindi anche per i giocatori di colore (che al loro ritorno dovrebbero costituirsi parte civile), ed anche la compagna di uno dei due. Passando al basket giocato mentre coach Sodini ha appena fatto da relatore in line sull’inserimento di un giovane giocatore in un contesto senior, in un primo tempo, quando la sospensione dei campionati sembrava solo temporanea, il club paladino aveva stabilito nella data odierna il rientro all’attivita’ ma ora tutto slitta sine die con la certezza, che, come la gran parte delle societa’ soprattutto di A2, l’Orlandina auspichi la chiusura della stagione con due possibili soluzioni: o emettere i verdetti previsti in base alla classifica attuale (i biancoazzurri dovrebbero disputare i play-out) anche se con disparita’ di gare tra i club, o annullare del tutto il torneo rimandando alla prossima annata. Peccato che i vertici della Fip e della Lnp la pensino diversamente e stiano tentando di trovare formule per completarla entro il 30 giugno quando scadranno tutti i vincoli contrattuali con i tesserati, anche se gli stranieri, compresi gli orlandini Keller, Elmore e Kinsey, sono tutti rientrati nelle loro case ed all’eventuale ritorno dovrebbero pure stare in quarantena per il decreto attuale. Si pensi, piuttosto, a limitare i danni economici che per tutti rappresentano una grossa incognita sul futuro e che anche per l’Orlandina sono notevoli.