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Doping, operazione “Ercole: arresti e denunce in Calabria e Sicilia

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Non si ferma la guerra al doping. Ancora risvolti, con perquisizioni e denunce in Calabria e Sicilia, nell’ambito dell’operazione “Ercole”.

Con l’operazione scattata questa mattina, infatti, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno fatto luce su una morte sospetta e smantellato un ingente traffico di anabolizzanti in palestre e nelle competizioni sportive; nove le misure cautelari personali (3 arresti domiciliari), tra cui un forestale, e 20 indagati; migliaia i medicinali proibiti sequestrati.

Nelle province di Reggio, Catania e Firenze i carabinieri, con il supporto dei reparti territorialmente competenti e l’ausilio del Nas e dei Cacciatori di Calabria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale – emessa dal Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di persone ritenute responsabili di commercio di sostanze anabolizzanti, commercio di farmaci stupefacenti, somministrazione di farmaci dopanti per alterare le prestazioni agonistiche, ricettazione, esercizio abusivo di professione e somministrazione di farmaci pericolosi per la salute pubblica.

Nel corso delle operazioni, durante le quali sono state eseguite anche diverse perquisizioni in Toscana, Calabria e Sicilia, è stata inoltre data esecuzione, unitamente a militari della Guardia di finanza, alla misura cautelare reale del sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di oltre 100.000 euro, riconducibili a due degli indagati, in quanto ritenuti frutto del commercio illecito.