Home Sport Non basta Elmore ad un’Orlandina ora sola al penultimo posto

Non basta Elmore ad un’Orlandina ora sola al penultimo posto

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Nella 20a giornata del campionato di Serie A2 l’Orlandina Basket si arrende a domicilio a Scafati, che vince al PalaFantozzi 72-78. Una gara combattuta, che ha vissuto sul filo dell’equilibrio per tutti e 40 i minuti di gioco, decisa soltanto negli ultimi secondi. L’Orlandina ha aggredito sin da subito Scafati, che però ha risposto colpo su colpo con le giocate di Stephens e Frazier. Non bastano alla fine i 25 punti e 9 rimbalzi di Jon Elmore, all’esordio casalingo, mentre capitan Lucarelli chiude con 4/4 dal campo. Bene anche Donda e Ani, chiamati a lottare sotto le plance contro avversari più fisici. L’Orlandina avrà l’occasione di rifarsi domenica 2 febbraio, nuovamente al PalaFantozzi per la sfida contro Tortona, con palla a due prevista alle 18,00.
Orlandina Basket – Scafati Basket 72-78 (18-23; 41-43; 59-61)
Orlandina Basket: Elmore 25, Galipò 2, Mobio 5, Querci n.e., Ani 5, Laganà 12, Triassi n.e., Bellan n.e., Kinsey 9, Neri, Donda 5, Lucarelli 9. Coach: Marco Sodini.
Scafati Basket: Markovic, Portannese 10, Tommasini 3, Crow 13, Spera n.e., Lupusor, Rossato 6, Fall 3, Stephens 27, Frazier 16. Coach: Giovanni Perdichizzi.
Le parole di coach Marco Sodini a fine gara: «Non mi sono piaciuti i primi 5 e gli ultimi 5 minuti. Le partite professionistiche si basano sul fare meno errori degli avversari: difensivamente parlando abbiamo avuto una scarsa capacità di tenere l’uno contro uno, mentre offensivamente abbiamo giocato passandoci la palla molto poco. Poi ci sono tanti errori individuali, ma questi sono conseguenza di altre cose. Se giocano Ani o Neri non è la stessa cosa che se giocano Bellan e Querci. Bisogna spalmare le energie sui 40 minuti. Oggi voglio fare un’analisi solo tecnica, perché se esco da questo la prossima partita la perdiamo nuovamente. Dobbiamo parlare delle cose da migliorare per vincere domenica con Tortona. La partita ci chiamava all’aggressività, a partire da questo è possibile che il dispendio di energie sia tale, viste le rotazioni corte, che negli ultimi cinque minuti si sia pagata la stanchezza. Il mio sentimento che prevale per ora è la rabbia agonistica, che vorrei trasmettere e incanalare nei miei ragazzi. Credo che oggi l’atteggiamento giusto ci fosse, mancava qualcos’altro».