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Il comitato anti tortura del Consiglio d’Europa all’Italia: “rivedere il 41 bis per i mafiosi”

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Il Comitato anti tortura del Consiglio d’Europa, nel rapporto di valutazione delle misure d’isolamento imposte ai detenuti nei nostri istituti penitenziari, invita il governo italiano a intervenire sul sistema carcerario, sollecitando anche una riforma del regime del 41 bis perchè potrebbe creare “disordini mentali”.

L’organo europeo, in particolare, chiede l’abolizione della misura prevista dall’articolo 72 , ovvero, l’isolamento diurno. Secondo il comitato di Strasburgo, si tratta di una misura “punitiva”, “potenzialmente dannosa” per la salute mentale dei detenuti, e “inaccettabile” dato che aggiunge un surplus a quella che è già una punizione, la prigione.

Il Comitato anti tortura del Consiglio d’Europa chiede, infine, una serie di riforme del 41 bis che riguardano sia le limitazioni imposte ai detenuti sottoposti a questa misura che la prassi con cui è presa la decisione di mantenere un carcerato sotto questo regime. Nel rapporto il Cpt evidenzia che “ha incontrato almeno due detenuti al 41 bis affetti da seri disordini mentali” e si chiede come le autorità “abbiano valutato la loro capacità di provare che non sono più in grado di controllare le organizzazioni criminali che capeggiavano e se sia necessario tenerli sotto il regime del 41 bis piuttosto che spostarli in un ambiente sicuro, più idoneo ai loro bisogni”.