Il governo Musumeci, ha rimodulato di alcuni fondi del Patto per il Sud, oltre diciassette milioni di euro, attraverso l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico diretto da Maurizio Croce.
Una grossa fetta di questo finanziamento è stato destinato alla provincia di Messina; nel dettaglio, a Capo d’Orlando andranno 950mila euro per la messa in sicurezza del torrente Muscale, a Roccavaldina due milioni di euro per la frana del versante nord-ovest e per la messa in sicurezza del centro abitato di San Salvatore, a Valdina 980mila euro per il consolidamento della frazione Tracoccia e a Santa Teresa Riva 10,6 milioni di euro per contrastare l’erosione costiera.
Quest’ultimo intervento consentirà, tra l’altro, di utilizzare per il ripascimento del litorale le sabbie prelevate dal torrente Savoca il cui alveo, quindi, sarà contestualmente ripulito per prevenire nuovi fenomeni di esondazione.
I soldi restanti, saranno così distribuiti:
Motta Sant’Anastasia (1,3 milioni di euro per il consolidamento della zona Neck) e Santa Venerina (1,325 mln per la bonifica del torrente Fago), nel Catanese; Agira, in provincia di Enna (1,3 milioni di euro per la messa in sicurezza del centro abitato); Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani (650mila euro per contrastare il rischio caduta massi in corrispondenza del molo).
Con la manovra approvata da Palazzo Orleans sono stati, inoltre, destinati oltre sedici milioni di euro alla rimozione della frana di Letojanni che dall’ottobre del 2015 ha provocato la chiusura di un tratto della A18 Messina-Catania. I fondi erano stati originariamente stanziati dal Consorzio per le autostrade siciliane «che adesso – osserva il governatore Musumeci – potrà impiegarle per nuovi, importanti interventi sulla viabilità di sua competenza nell’Isola».