Verrà inaugurata sabato 9 novembre, in occasione dell’anniversario dell’abbattimento del muro di Berlino, negli spazi del Laboratorio Orlando Contemporaneo della Pinacoteca Comunale di Capo d’Orlando, la mostra “Die Mauer The Wall Il Muro – inserire il paesaggio manca il cielo” di Mauro Cappotto.
Punto di partenza del progetto, che unisce documentazione a ricostruzione della propria esperienza artistica, è la ricerca che Cappotto negli anni dal 1984 al 1986 ha realizzato a Berlino. Punto di vista privilegiato dell’artista sono gli osservatori di legno che da Berlino Ovest consentivano di “guardare” al di là del muro. La riflessione dell’artista, però, va oltre il Muro, all’osservatorio viene sottratto il paesaggio originale che diventa punto di vista mobile sulla realtà contemporanea e occasione di meditazione interiore. Salire sull’osservatorio equivale ad un cambio di prospettiva individuale.
“Un osservatorio è un radar, un palco, un rifugio, un promontorio, una posizione penultima, una chance. È il punto da cui si disegna, coraggiosa, una prospettiva. Pulpito, trampolino, scala, volo senza paracadute, linea infinita. E ancora, soprattutto, spazio di meditazione. Tregua” – scrive la critica d’arte Helga Marsala a proposito dell’opera di Cappotto. “Da Berlino Est si sbirciava la vita di Berlino Ovest, e viceversa. Bastava arrampicarsi su quei trespoli, oggi scomparsi”.
Così in un’operazione a cavallo tra memoria e rito “Cappotto nutre, con una buona dose di delicatezza poetica, un immaginario popolato di memorie collettive, storie di provincia, pagine metropolitane, rituali consumati e rigenerati. Qui un orizzonte di preziose tesserine, vestite di resina, ripete l’immagine dell’osservatorio, detournato, mischiandolo con frammenti di luoghi, giorni, memorie. E dinanzi a questa linea imperfetta – che a un certo punto si spezza sulla parete a fianco, mettendo in movimento lo spazio – la foto di uno scorcio d’azzurro, tra mare e cielo, diventa il paesaggio che dall’alto si scruta. Oltre la siepe, oltre la visione costretta o limitata. Lo sguardo, quando si proietta libero, è esercizio di resistenza, possibilità inaudita, sfondamento e raccoglimento”.
Gli spazi del LOC accoglieranno, dunque, in questa occasione numerose opere e installazioni che racconteranno un percorso di scavo nella memoria nel suo confronto con l’attualità. L’esposizione avrà, inoltre, un’appendice esterna sul lungomare antistante la Pinacoteca Comunale.