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Reddito di cittadinanza: in Sicilia mezzo milione di beneficiari. Ma non mancano i “furbetti”

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Quasi mezzo milione: ecco quanti sono i siciliani che beneficiano del reddito di cittadinanza. La Sicilia è seconda, per numeri, solo alla Campania. Fino al primo agosto di quest’anno, come risulta dal bilancio sociale dell’Inps, le domande presentate in Sicilia per l’accesso alla misura sono 283.826 ma, spiega il direttore regionale dell’Istituto di previdenza, Sergio Saltalamacchia, il dato a oggi supera le 300 mila istanze.
Il numero più alto di richiesta a Palermo, quasi 100 mila. “Va da sé che più lavoro nero c’è, più furbetti ci possono essere sul reddito di cittadinanza – ha detto Saltalamacchia a margine della presentazione del bilancio sociale dell’Inps 2018 – Non è un mistero, nonostante le forti sanzioni penali, il livello dei controlli non può essere così ampio da riuscire a intercettare un 30% di economia e di lavoro sommerso. Quindi, in quelle realtà in cui c’è più lavoro nero, ci sono sicuramente più furbetti».
Proprio ieri è stato scoperto a Siracusa uno spacciatore, con Porsche di proprietà, che percepiva il reddito di cittadinanza. La Guardia di finanza ha arrestato Paolo Nastasi, 41 anni, di Floridia, nel Siracusano, per detenzione di 120 grammi di cocaina a fini di spaccio, nascosta a casa in doppi fondi ricavati nelle lattine di bevande e di un piccolo estintore. A bordo di una Porsche Macan di sua proprietà, l’uomo era stato fermato per un controllo: aveva con sè 600 euro. Nel corso della perquisizione nella sua abitazione sono stati trovati altri mille euro in contanti. Risulta destinatario di reddito di cittadinanza. Non è la prima volta che a percepire il reddito di cittadinanza è anche qualche ‘furbetto’ o qualcuno arrestato per attività illegali e reati: poco tempo fa il caso di cinque contrabbandieri scoperti in Campania, oggi quello dello spacciatore a bordo di un’auto di lusso.
E’ nel frattempo scattata la cosiddetta guerra ai ‘furbetti’.  La strategia e’ stata messa a punto dal Comando generale della Guardia di finanza in una circolare operativa ai reparti che punta a individuare – nel magma dell’economia invisibile e illecita – chi ha provato ad approfittare indebitamente del beneficio.