Home Attualita' Dal parquet a Corazziere vittima di idioti

Dal parquet a Corazziere vittima di idioti

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Che la mamma degli imbecilli sia sempre incinta purtroppo è un dato di fatto e l’ultima prova ci arriva direttamente da un ex cestista, oggi corazziere. “Sembra un Ferrero Rocher”. “Ci rubano il lavoro”. “E io che sono disoccupato?”. Le immagini del corazziere nero, presente al Quirinale durante le consultazioni, si sono trasformate in un assist per insulti e considerazioni insensate, nella migliore delle ipotesi, che hanno ‘impreziosito’ le discussioni e il dibattito sui social. Nel mirino di haters assortiti è finito un giovane Corazziere – di origini brasiliane e nato in Italia – che è nel reparto dal 2015 e ha esordito nel servizio d’onore al Quirinale in occasione della visita di papa Francesco a giugno 2017. Tra un ”non se pò vedè” e un “pensavo fosse un Ferrero Rocher in omaggio ai capigruppo convocati”, spiccano affermazioni che rievocano luoghi comuni arcinoti: “E io che sono disoccupato…”, commenta un utente. Protagonista suo malgrado un ex cestista che per oltre due anni ha vestito la maglia dell’Orlandina Basket, portato a Capo d’Orlando da Ugo Ducarello. Dopo aver giocato anche a Caltanissetta, Ragusa, Montecatini, Canicattì, Scauri, Venafro e Marsala ed aver rappresentato la Sicilia al Trofeo delle Regioni con la selezione dei 1990, ha deciso di fare il corazziere a difesa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e si ritrova, oggi, preso di mira sui social dagli haters razzisti nelle scorse ore. Non era la prima volta che il corazziere suscitava attenzioni “particolari”. Già lo scorso gennaio, in occasione delle consultazioni che hanno impegnato il Quirinale nella formazione del nuovo governo, la sua presenza è stata vista come un sberleffo alla Lega e le proprie politiche migratorie. Il ricordo che ha lasciato da giocatore è positivo, in particolare tra chi lo ha visto crescere velocemente in campo. Lasciata la pallacanestro a 27 anni è diventato il primo corazziere di colore nella storia del Paese. Tornando ai social, non sono comunque mancati i commenti di chi ha visto e vede nella sua presenza tra le Guardia d’Onore del Presidente della Repubblica un motivo d’orgoglio e il simbolo di un’Italia aperta e multiculturale.