È partita ieri da Largo Vavola alle 18.30, in pieno centro storico tusano, l’edizione zero del festival di arte contemporanea Factus (Festival Arte Contemporanea Tusa), con il sottotitolo “Tusa, città visibile”. Un percorso urbano alla riscoperta della zona più antica del borgo, ormai in via di spopolamento e in parte presa di mira da stranieri che si innamorano dell’affascinante borgo e decidono di abitarvi e di investire le proprie energie per il suo sviluppo. Proprio uno di questi, l’arch. Michele Calderone, ha deciso di realizzare, in collaborazione con l’associazione Tusa Nero su Bianco e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, un festival per “aprire” Tusa a una serie eventi, laboratori e incontri, mischiando arte, architettura, fotografia, letteratura. Un semicerchio di tegole di una vecchia casa installato al centro della piazza, installazione dal titolo “Procession” dell’artista americana di origini tusane Serena Perrone, poi una catena umana di artisti, con il Sindaco Miceli in testa, si sono passati di mano in mano delle tegole nuove per chiudere l’altra metà, fino comporre un cerchio. L’unione del vecchio e del nuovo che simboleggiano la nascita di Factus, impreziosita dalle letture di Anna Dimaggio tratte da “Le città invisibili” di I. Calvino e accompagnate dalla chitarra di Antonio Sambataro. Il tour del museo diffuso ha poi seguito il suo itinerario: prima tappa in zona San Nicola con le installazioni artistiche “Fauno” di Francesco Filangeri e “MARetTERRA” di Antonietta Filangeri; Palazzo Minneci Scarpuzza che ospita le opere “Reliquia” e “Vu cumprà” di Maurizio Ruggiano; Cortile Auto con due videoinstallazioni a opera di David Kessler e dell’associazione Tusa Nero su Bianco; il frantoio Vicolo Matrice con la videoinstallazione “accuappartieni?” curata dall’Associazione Fotografica Alesina, Michele Calderone, Vincenzo Di Marco, Giacomo Notaro e Rosaria Scira; ultima tappa a Palazzo Giongallo con l’installazione “JohnGallo Sky” curata da Collettivo Zero19 e Vincenzo Di Marco. “Passeggiare nel centro storico dovrebbe diventare la regola per amore delle proprie origini” – ha detto entusiasta il sindaco Luigi Miceli – “per questo bisogna unire tradizione, innovazione, arte e cultura e farne mezzo di rigenerazione, puntando sulle risorse e sulla memoria. Factus può aprire una nuova strada all’arte contemporanea, autonoma rispetto a Fiumara d’Arte, e arricchire ancora di più l’offerta ai residenti e ai turisti. Il riconoscimento dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali a questa edizione è un fatto importante, d’esempio per tutte le associazioni che presentano idee di qualità. L’augurio è che il festival diventi un evento strutturale che possa rilanciare l’intera cittadina verso un futuro di sviluppo sostenibile.” Il programma completo dell’evento è disponibile su Facebook, seguendo evento e pagina “Factus”.