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Il “disfacimento” dell’edilizia: i dati choc nel report UIL e Feneal Uil

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Anche quest’anno la Uil Messina e la Feneal Uil hanno presentato i dati relativi alla situazione drammatica in cui versa il settore dell’edilizia in provincia di Messina, analizzando il trend dal 2009 al primo semestre del 2019.

Lo studio si basa su un’articolata elaborazione di dati derivanti dall’incrocio dei numeri ufficiali provenienti dalla Cassa Edile, dall’Inps e dall’Inail, e punta a lanciare l’ennesimo appello, finalizzato ad evitare la definitiva cancellazione del settore dell’edilizia e ad evidenziare le cause che vedono un’evidente pesante corresponsabilità del governo nazionale, del governo regionale guidato da Nello Musumeci e delle amministrazioni comunale e metropolitana guidate dal sindaco di Messina Cateno De Luca.

Dai numeri è quindi evidentemente la situazione drammatica in cui versa il comparto edile, settore storicamente propulsore dell’economia della provincia di Messina. I dati, infatti, sono destinati a peggiorare di anno in anno.

Dal report emergono due dati agghiaccianti: nel giro di dieci anni i lavoratori occupati sono scesi da 16.182 del 2009 a soli 4.138 del 2019. Sono pertanto stati persi ben 12.044 posti di lavoro, ossia un calo del -75%. Di conseguenza è aumentato vertiginosamente del 48% il lavoro nero. Ad oggi, infatti, in un cantiere, i lavoratori in nero sono
ben oltre il 74% della forza lavoro. Ad aggiungersi ai dati negativi, anche il -66%, dato delle gare aggiudicate in Provincia di Messina.

Questi dunque i dati desolanti di un dramma sociale che si coniuga al predominante impiego di lavoro irregolare caratterizzato da una folle corsa al ribasso sul costo del lavoro e che va a discapito dei diritti e della sicurezza dei lavoratori stessi. Soltanto attraverso una radicale inversione di questi numeri la città e la provincia di Messina potranno realisticamente pensare ad un futuro di concreto sviluppo.