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Capo d’Orlando: Mangano “si continua a fare confusione tra evasori e morosi”

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Prosegue il botta e risposta a mezzo stampa tra l’Amministrazione ed il consigliere comunale di minoranza Renato Mangano in materia di evasione dei tributi locali.

“L’ Amministrazione Ingrillì persevera a non comprendere le esigenze del cittadino moroso che vuole conservare lo status giuridico di “contribuente” e continua a fare confusione tra “Evasori e Morosi” – scrive Mangano in una nota – “Il Collegio dei Revisori dei Conti e la Maggioranza Consiliare Paladina bocciano clamorosamente l’Amministrazione Ingrilli sulla Proposta di Deliberazione del Regolamento per il Contrasto dell’ Evasione dei Tributi Locali”.
“L’Organo di Controllo, nel condividere le mie perplessità – si legge nella nota – ha rivisto il precedente parere segnalando al consiglio comunale la necessità di cassare la parte del regolamento che “trasferisce in capo al soggetto che svolge l’attività commerciale una responsabilità che attiene al comportamento omissivo di un soggetto terzo qual è appunto il proprietario dell’immobile per il mancato pagamento dei tributi dovuti sullo stesso“. La maggioranza consiliare, con la presentazione di tre emendamenti al richiamato regolamento, nella commissione consiliare permanente, presieduta dalla dott.ssa Linda Liotta, ha confermato l’ obiettività delle mie osservazioni, nel merito e in punto di diritto, perché interviene finalmente con una pluralità di proposte , ma ancora insufficienti, per la regolarizzazione delle morosità”.
“Tutto ciò premesso – continua Mangano – l’Amministrazione Ingrilli persevera a non comprendere le esigenze del cittadino moroso che vuole conservare lo status giuridico di ” contribuente” e continua a fare confusione tra “Evasori e Morosi “, tra ” Garanzia dei Servizi e Tutela dei Cittadini in regola con i tributi locali” e ” Assistenza e Accompagnamento dei Cittadini morosi , per necessità, alla regolarizzazione dei tributi pregressi”.
“Il Contribuente va assistito e motivato nella regolarizzazione dei tributi locali, tenendo conto della sua effettiva capacità contributiva, rispettando l’esigenza del Comune di fare cassa, senza oppressione fiscale, per garantire servizi puntuali e di qualità”.