Imbarcazioni abbandonate, carrelli, trattori e materiale accessorio di vario genere “a corredo”, anche pericoloso, sparsi lungo tutto il litorale che deturpano ormai da tempo la spiaggia di Spadafora. Per questo motivo il sindaco Tania Venuto ha diramato un avviso pubblico con cui
invita «tutti i proprietari di barche, imbarcazioni e di relitti abbandonati sull’arenile a provvedere allo sgombero degli stessi entro e non oltre 7 giorni dall’emanazione del medesimo atto (1. Agosto)».
Nell’avviso -si legge- che «tali barche dovranno essere posizionate nelle aree adeguate previste dal Pudm (Piano di utilizzo del demanio marittimo)». In particolare, per le imbarcazioni destinate alla pesca professionale è stato individuato il tratto di arenile compreso tra le vie Vittorio Emanuele e Purgatorio; mentre per natanti ed imbarcazioni da diporto tra la via Cunettone Coperto per circa 150 metri direzione Messina e circa 35 metri direzione Palermo e tra il torrente Tonnarazza per circa 75 metri direzione Messina. «In caso contrario -si legge ancora- il Comune, previa emanazione di specifica ordinanza, si assumerà l’onere della rimozione e custodia temporanea dei
natanti e degli accessori nelle suddette aree per un massimo di 30 giorni, trascorsi i quali si valuterà di procedere allo smaltimento e/o alla messa all’asta degli stessi. L’eventuale richiesta di rientro in possesso da parte del proprietario comporterà il pagamento delle spese di rimozione e di custodia sostenute». Una presa di posizione attesa e dovuta considerato lo scenario desolante che si registra lungo tutta la spiaggia e per garantire sicurezza nel rispetto delle norme igienico-
sanitarie. Tra l’altro, l’area a servizio della pesca (formata dall’area del pesce cantato e da una zona attrezzata poco distante: pedana con i sotto servizi per le imbarcazioni con il ricovero per 35 natanti), con il cingolato anfibio per il varo e l’alaggio delle imbarcazioni, ancora oggi in una situazione di stallo, doveva essere funzionale per restituire decoro e pulizia all’arenile soprattutto con l’eliminazione dei trattori, almeno questo era l’auspicio, e per regolamentare la vendita del pesce.