La ricchezza archeologica della Sicilia, del Meridione e non solo si trovano al centro, in queste settimane, di importanti attività di scavo condotte e dirette anche dall’Università degli Studi di Messina. Infatti, la direzione degli scavi all’interno di molti siti è stata affidata a docenti del Dipartimento di civiltà antiche e moderne, con il coinvolgimento di tantissimi studenti dei Dipartimenti di Lettere e dei Corsi Interclasse Tradizione classica e Archeologia del Mediterraneo.
I luoghi delle ricerche non interessano solo il territorio nazionale, bensì anche la Turchia, la Grecia e l’Egitto.
Alcune delle attività principali vengono svolte in importanti siti archeologici dell’Isola: tra questi, vi è la Villa Romana di Patti; come comunicato, dal mese di maggio sono in atto lavori di rilievo delle strutture della Villa Romana di Patti Marina e di studio dei materiali recuperati nel corso delle precedenti campagne (2015-2018), in collaborazione con la Soprintendenza Beni Culturali di Messina, sotto la Direzione del Prof. Gioacchino Francesco La Torre. Il progetto riguarda interventi di scavo nell’area posta ad Est del corpo principale della villa, occupata da un impianto termale e da strutture altomedievali.
Ancora, ulteriori lavori di scavo sono iniziati presso l’area demaniale della Catena di Troina: dal mese di giugno è in corso la quarta campagna di scavo archeologico sul sito di Troina (EN), progetto diretto dalla Prof.ssa Caterina Ingoglia, in convenzione con il Comune di Troina (che ospita gli studenti), la Soprintendenza di Enna ed il Polo Museale di Piazza Armerina, Enna e Morgantina.
Sta emergendo un interessantissimo palinsesto della storia dell’antica Troina, con evidenze che coprono un ampio arco cronologico, dall’età antica al postmedioevo. A strutture pubbliche, probabilmente di età ellenistica (IV-III sec. a.C.), si sovrappongono abitazioni romane, con pavimenti in cocciopesto e a mosaico, e una fitta necropoli di età tarda cui segue, a sua volta, un cimitero più recente, forse relativo ad un episodio di peste del XVII secolo. Allo scavo delle tombe si sta affiancando lo studio antropologico e paleopatologico dei resti ossei, condotto da esperti di fama internazionale.
Anche a Tusa proseguono importanti attività, che hanno suscitato l’interesse anche dei media nazionali, per la rilevanza delle scoperte effettuate: dal mese di giugno è in corso la quarta campagna di scavo archeologico sul sito di Troina (EN), progetto diretto dalla Prof.ssa Caterina Ingoglia, in convenzione con il Comune di Troina (che ospita gli studenti), la Soprintendenza di Enna ed il Polo Museale di Piazza Armerina, Enna e Morgantina. Sta emergendo un interessantissimo palinsesto della storia dell’antica Troina, con evidenze che coprono un ampio arco cronologico, dall’età antica al postmedioevo. A strutture pubbliche, probabilmente di età ellenistica (IV-III sec. a.C.), si sovrappongono abitazioni romane, con pavimenti in cocciopesto e a mosaico, e una fitta necropoli di età tarda cui segue, a sua volta, un cimitero più recente, forse relativo ad un episodio di peste del XVII secolo. Allo scavo delle tombe si sta affiancando lo studio antropologico e paleopatologico dei resti ossei, condotto da esperti di fama internazionale.
Altri progetti e campagne di scavi, inoltre, sono in corso presso il Quartiere abitativo di età ellenistico-romana nella Villa San Pancrazio di Taormina, presso il sito archeologico di Sofiana a Mazzarino, nonché presso l’Antica Blanda sul Palecastro di Tortora ed il sito di S. Gada di Laino Borgo, entrambi in provincia di Cosenza.
Si tratta di studi fondamentali nel campo archeologico che stanno producendo rilevanti risultati sul piano storico e culturale. Un ambito che la Sicilia non può fare a meno di trascurare, anche considerando i potenziali risvolti economico-turistici; per questo, non può che essere accolto con favore il crescente interesse attorno a siti che, a tutt’oggi, restano parzialmente sconosciuti o portati alla luce.
Benito Bisagni