Il
mercoledì nero dei trasporti avrà pesanti ripercussioni anche in
Sicilia. Oggi, infatti, è il primo dei due giorni di disagi
annunciati,
con un rischio “paralisi” per gli spostamenti dei
passeggeri di bus, tram, treni, navi e traghetti. Previsti sit in
davanti alle prefetture da parte dei lavoratori del settore
Trasporti. Lo sciopero è articolato e diversificato per settori: lo
stop per bus e tram è di 4 ore dalle 9 alle 13; i treni saranno
fermi per 8 ore, dalle 9.01 alle 17.01, mentre le navi per 24 ore,
dalle mezzanotte del 23 alle 24 del 24 luglio, 24 ore stop anche per
i portuali. Fermi anche gli addetti ai caselli autostradali (per
l’intero turno), all’autonoleggio, sosta e soccorso stradale (per
4 ore), i taxi (per l’intero turno). Garantiti i servizi minimi
essenziali.
La situazione più pesante riguarderà i treni con
l’astensione dal lavoro che inizierà alle 9 per concludersi alle 17.
Prevista un’adesione piuttosto alta che coinvolgerà anche i servizi
sostitutivi di bus al momento operativi per l’interruzione della
Palermo-Messina fra Patti e Gioiosa Marea. Anche la ferrovia
metropolitana di Palermo e i collegamenti da e per l’aeroporto
saranno coinvolti nello sciopero dalle 9 alle 17.
Gli autobus
urbani e extraurbani si fermano dalle 9 alle 13 come la ferrovia e i
bus della Circumetnea di Catania e il tram di Messina mente gli
autubus urbani etnei Amt circolano regolarmente perchè lo sciopero è
stato anticipato a qualche giorno fa. A Palermo si prevedono disagi
limitati per le corse del tram e un’adesione più alta per le linee
di autobus mentre nelle linee extraurbane è tradizione che lo
sciopero abbia più effetti sulle tratte gestite dall’azienda
regionale Ast e meno in quelle gestite dai privati. Nei porti il
personale sciopera per 24 ore come pure i marittimi. I collegamenti
nello stretto di Messina e per le isole minori verranno garantiti
solo per le corse essenziali, generalmente saranno effettuate la
prima e l’ultima corsa della giornata. «Ci
auguriamo che sui punti al centro della piattaforma il governo
nazionale possa aprire un proficuo confronto e auspichiamo
inoltre che sul versante regionale, la riforma del Tpl, il rilancio
del Cas, la riorganizzazione del sistema aeroportuale regionale, il
rispetto delle norme sull’autoproduzione, la riduzione del gap
infrastrutturale ferroviario e viario, l’attivazione delle
autostrade del mare, inducano con urgenza il presidente della Regione
e l’assessore ai Trasporti a convocare un tavolo di confronto
permanente, perché il settore da riformare e rilanciare è alla base
dello sviluppo economico della nostra isola», dicono i segretari
generali regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Franco Spanò,
Dionisio Giordano e Agostino Falanga.