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Spadafora: area a servizio della pesca, stallo infinito

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Rimane in una situazione di stallo, con il conseguente deterioramento, l’area a servizio della pesca realizzata sul lungomare di Spadafora. L’opera, ultimata a dicembre 2015, non è mai entrata in funzione. 

Lo scorso novembre, a poco meno di un anno dalla pubblicazione del bando era stata finalmente pubblicata la determina di approvazione del verbale di gara e assegnazione in concessione, per un anno, di 5 banchi di vendita -ne erano previsti 6- (comprese le aree e le strutture a servizio) ubicati nello spazio antistante il parco urbano, destinato alla vendita del pesce cantato, per l’esercizio del commercio su aree pubbliche. L’assegnazione di 4 banchi di vendita era già avvenuta con verbale del 24 aprile 2018, approvato con determina del 2 maggio 2018. A giugno 2017 era stato approvato, dal consiglio, il regolamento comunale “Per la disciplina di prima vendita del pesce di giornata”. Insomma dopo un’apparente accelerazione, da novembre tutto tace. L’area che ospita il cingolato anfibio per il varo e l’alaggio delle imbarcazioni, che dovrebbe sostituire i trattori, è stata anche danneggiata divenendo punto di abbandono dei rifiuti. 

E nessuna novità ufficiale neanche sul decreto di un secondo finanziamento. «Il mio auspicio è di consegnare i banchi per la vendita entro luglio -ha affermato il sindaco Tania Venuto-. Abbiamo già avuto degli incontri con i pescatori. Stiamo aspettando a giorni il decreto che è alla firma». Evidentemente già da troppo tempo. Si tratta del progetto per il completamento per un totale di 347 mila euro. Di questi circa 60 mila euro per lavori e oltre 286 mila per somme a disposizione dell’Amministrazione (quasi 245 mila sono destinati al progetto già realizzato, al fine di saldare le spettanze all’impresa, e al direttore dei lavori, che ha eseguito le opere, mai corrisposte dalla regione -visto il decreto ingiuntivo emesso dal tribunale di Messina a favore della ditta “Valori scarl- Consorzio Stabile” con sede a Roma per la somma di circa 237 mila euro, a cui il Comune a giugno 2016 si era opposto-). 

Poco distante dall’area del pesce cantato è stata realizzata una zona attrezzata:pedana con i sottoserviziper le imbarcazioni da pescacon il ricovero per 35 natanti, anche questa in evidente stato di deterioramento. 

L’area a servizio della pesca era sorta per tentare di regolamentare la vendita del pesce e per cercare di liberare l’arenile deturpato da imbarcazioni abbandonate, trattori, carrelli e materiale connesso. Il boat lift, chiesto dall’ente in accordo con i pescatori, dovrebbe sostituire proprio i trattori. Un’impresa, in verità, non facile che si potrà concretizzare solo con l’ausilio ed il controllo delle forze preposte. La speranza è che tale progetto, a distanza di 3 anni e mezzo dalla sua realizzazione, non si riveli un fallimento con sperpero di denaro pubblico.