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La Cassazione annulla la condanna di Sindoni per abuso d’ufficio

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E’ stata annullata senza rinvio e “perché il fatto non sussiste”, la condanna a carico di Enzo Sindoni, ex sindaco di Capo d’Orlando, accusato di abuso d’ufficio a seguito dell’emissione di due ordinanze. La sentenza è stata emessa dalla sesta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione che ha accolto in toto il ricorso presentato dai legali di Sindoni. La vicenda risale all’agosto 2011, quando a seguito di un accesso ispettivo della Guardia di Finanza che aveva rilevato alcune irregolarità nell’emissione degli scontrini fiscali da parte di un panificio di Capo d’Orlando, era stato emesso un provvedimento di chiusura temporanea dell’attività per un periodo di quattro giorni. In quel caso Sindoni, con ordinanza contenibile ed urgente, sospese il provvedimento, con la motivazione che allora il panificio fosse l’unico punto di produzione del centro paladino di prodotti per celiaci. L’ordinanza del primo cittadino riscontrò l’immediata opposizione delle Fiamme Gialle, che ottennero un secondo provvedimento di chiusura, emesso dal Prefetto di Messina, al quale Sindoni rispose con una nuova ordinanza. La vicenda portò dunque alla denuncia ed al rinvio a giudizio dell’ex sindaco per abuso d’ufficio e quindi alla sentenza in primo grado pronunciata dal collegio del tribunale di Patti nel 2017 che condannò Sindoni a 9 mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena oltre che al pagamento delle spese. In avanti la corte d’appello di Messina confermò la condanna. A questo punto gli avvocati presentarono ricorso in cassazione. Adesso la Suprema Corte ora ha chiuso il caso. Ha annullato la condanna senza rinvio, disponendo l’assoluzione con la formula più ampia, perché il fatto non sussiste.