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Keep calm, Treviso ha vinto la battaglia non la guerra

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Niente drammi ma caccia alle soluzioni per ribaltare il pesante verdetto di gara1 in casa Benfapp, la cui imbattibilità dal 31 gennaio, ovvero da 19 gare, play-off compresi, è stata spazzata da una Treviso parsa quasi imbattibile anche grazie alla spinta dei 5000 del PalaVerde, parquet dove l’Orlandina ha la possibilità di rifarsi prontamente in Gara 2 domani sera dalle 20.45. “Quando si perde così nettamente – spiega onestamente coach Marco Sodini – bisogna mettere insieme due cose, i grandi meriti di chi vince e alcuni demeriti di chi perde. Credo che potremmo aver pagato la disabitudine a giocare partite di un certo tipo dal punto di vista della fisicità, dell’approccio e dell’intensità mentale che è necessario avere. Ci sono stati degli nervosismi da parte dei miei giocatori che sono ingiustificati. Non è secondo me un fatto di approccio alla partita, perché abbiamo finito il primo quarto avanti di due, ma forse un minimo di superficialità dovuta appunto al risultato del primo quarto. L’unica cosa buona della partita è che se avessimo perso di uno valeva uguale. In una serie quello che conta è resettare completamente, non credo che avremo tante cose da cambiare, ma dobbiamo farle meglio. Ci sono stati tantissimi errori individuali e di squadra, tante situazioni forzate, nei momenti in cui ci siamo intestarditi abbiamo preso break per l’ottima organizzazione di Treviso. Sembravamo in ritardo su ogni cosa e quando succede non è solo merito dell’attacco ma anche demerito della nostra difesa che non mi è piaciuta per niente. Abbiamo pagato una prestazione sottotono di Bruttini e una personale battaglia di Brandon Triche contro gli arbitri, che invece secondo me hanno arbitrato bene, ma sono sicuro che Davide, che è una persona orgogliosa, farà sicuramente meglio in gara 2. Noi sappiamo che per competere dobbiamo vincere una partita a Treviso, se siamo questi è difficile immaginare di poter competere, ma noi non dobbiamo esser questi e sono convinto che faremo di meglio. La cosa che mi spaventava prima di venire a Treviso non erano tanto le partite vinte, quanto la disabitudine, negli ultimi tre mesi, di giocare partite punto a punto. Devo dire che questo gruppo rispetto ad inizio stagione ha fatto un gran miglioramento e se c’è riuscito è perché ha sempre saputo reagire alle sconfitte. Dal punto di vista caratteriale non ho alcun dubbio sulla mia squadra. Noi non siamo venuti a fare le comparse, ma a giocarci le nostre possibilità”.