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Detenuto appicca fuoco in cella, paura nel carcere di Barcellona

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Momenti di paura e di tensione tensione nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Un detenuto ha appiccato il fuoco ad un materasso dentro la sua cella, scatenando il panico.
Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, “Il tempestivo intervento dei poliziotti, con grande senso di responsabilità coraggio e professionalità, ha permesso di evitare più gravi e tragiche conseguenze. Non si tratta, dunque, di una rivolta come invece qualcuno ha detto. Un grazie di cuore a tutto il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto che con professionalità e abnegazione hanno evitato che tutte queste situazioni diventassero ancora più drammatiche”.
Capece torna a sottolineare l’alto numero di eventi critici che sono accaduti ed accadono in carcere: “I numeri riferiti all’intero anno 2018, con una popolazione detenuta inferiore a quella attuale di oltre 60.400 presenze, parlano da soli: 7.784 colluttazioni, 1.159 ferimenti, 91 evasioni (8 quelle femminili), 10.423 atti di autolesionismo, 61 suicidi, 1.198 quelli sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo”.
Il SAPPE, infine, denuncia il rischio di depotenziamento del ruolo di Corpo di Polizia dello Stato per la Polizia Penitenziaria: “In questi ultimi anni abbiamo assistito ed assistiamo ad una serie continua di provvedimenti sbagliati e gravi, come ad esempio l’imposizione dei numeri degli organici del Corpo negli Istituti e servizi penitenziari senza alcuna logica, la soppressione delle Centrali Operative Regionali della Polizia Penitenziaria – che controllano i trasporti dei detenuti in tutto il Paese sui mezzi del Corpo, i piantonamenti, i sistemi stessi di sicurezza delle carceri – che segue la scelta scellerata di chiudere sul territorio carceri e Provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria in ragione di supposte razionalizzazioni, oppure l’affidamento a impiegati non appartenenti dunque al Corpo dell’organizzazione dei corsi di formazione di Agente, Sovrintendente ed Ispettore e financo la titolarità della direzione di Scuola di formazione. Quasi ci fosse un progetto, a tavolino, per depotenziare il ruolo della Polizia Penitenziaria… E questo è inaccettabile! Per questo confidiamo nel Ministro Bonafede ed auspichiamo di incontrarlo quanto prima: perché corregga e metta fine a questo continuo depotenziamento della Polizia Penitenziaria dal ruolo di Corpo di Polizia dello Stato”.