C’è
anche il Parco archeologico di Tindari tra gli otto istituti dal
governatore siciliano Nello Musumeci, completatano di fatto dopo
diciannove anni, il sistema dei Parchi archeologici in Sicilia
previsto dalla legge regionale 20 del 2000. Il presidente della
Regione Nello Musumeci ha firmato i decreti per l’istituzione delle
ultime otto strutture: Gela; Catania e Valle dell’Aci; Isole Eolie;
Tindari; Himera, Solunto e Monte Iato; Kamarina e Cava D’Ispica;
Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro; Lilibeo. Previsto, inoltre,
l’accorpamento di “Morgantina e Villa Romana del Casale” e di
“Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria”.
Il
progetto dei Parchi, fra gli obiettivi prioritari del governo
regionale, era stato ideato e curato, fin nei minimi dettagli, dal
compianto assessore Sebastiano Tusa, che aveva peraltro proposto
degli accorpamenti minimi per impedire che alcuni siti archeologici
finissero nell’abbandono a causa di esigue entrate dovute a un
minore afflusso di visitatori.
«Dopo
quasi un ventennio – evidenzia il governatore Musumeci – il mio
Governo dà attuazione completa alla legge siciliana sui Parchi
archeologici. Con questi decreti si dà protagonismo alle realtà
locali, si responsabilizzano le classi dirigenti e si consente la
tanto auspicata loro autonomia finanziaria».
L’istituzione
dei Parchi archeologici – che sono complessivamente 14 – ha come
effetto che i proventi dei biglietti di ingresso restino nelle casse
degli enti stessi e, quindi, con la possibilità di essere impiegati
per la conservazione e la valorizzazione dei siti archeologici.
Risorse, dunque, che rimangono sui territori, tutti rappresentati nei
Comitati tecnico-scientifici da parte dei sindaci dei Comuni
interessati. E’ chiaro che all’interno dei Parchi potranno essere
promosse iniziative finalizzate ad attrarre nuovi visitatori per non
mummificare luoghi per troppo tempo fuori dai circuiti ufficiali dei
beni culturali.
Il
parco di Tindari, sul territorio dei Comuni di Milazzo, Terme
Vigliatore, Patti, Tripi e Gioiosa Marea, si pone come obiettivo la
valorizzazione del patrimonio archeologico in armonia con la
valorizzazione delle emergenze di bellezza paesaggistica e
naturalistica della Riserva Naturale Orientata dei ‘Laghetti di
Marinello’, Capo Milazzo e Gioiosa Guardia: una sorta di parco
diffuso con cui si potenzia il sistema di rete dei vari ambiti
archeologici interconnessi tra loro. Le aree archeologiche principali
sono l’Antiquarium a Villa Amato e l’area archeologica di Viale
dei Cipressi di Milazzo, il sito archeologico della villa romana di
contrada San Biagio a Terme Vigliatore.