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Messina: Incontro “Giovani e futuro”, L’intervista al giovane Vittorio Lorenzo Tumeo

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Si terrà il 7 marzo alle ore 10, presso l’Accademia Peloritana dei Pericolanti – all’interno del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina – il convegno dal titolo Giovani e futuro: politiche giovanili, sviluppo del territorio e rinascimento del sistema universitario, che vedrà a confronto giovani – studenti universitari e non – ed i rappresentanti delle istituzioni universitarie e forensi. Il tema dell’incontro è particolarmente attuale: quali sono le prospettive lavorative di un laureato e, soprattutto, come l’Università può agevolare l’inserimento dei suoi studenti nel mondo del lavoro? Interrogativi cruciali, specie in un periodo storico in cui il Meridione d’Italia soffre per l’emigrazione, per ragioni di studio e, appunto, lavorative, di numerosi giovani, soprattutto con riferimento alla fascia d’età compresa tra i venti ed i trenta anni. Risorse, intelligenze e “forze fresche” che, pian piano, il Sud Italia rischia di perdere definitivamente, con grave pregiudizio per il proprio sviluppo futuro. Abbiamo chiesto un’opinione al moderatore del convegno, il giovane Vittorio Lorenzo Tumeo, studente in Giurisprudenza e già autore di alcuni libri, tra cui ricordiamo, solo per citarne uno, il recente ed apprezzato L’attualità dell’inattuale.

  • Quali contenuti ci si attende emergano dall’incontro?

Come si evince già dal titolo, Giovani e futuro, politiche giovanili e sviluppo del territorio e rinascimento del sistema universitario, si tratta di una questione molto attuale e, infatti, i protagonisti saranno i giovani; soprattutto, al centro vi saranno le prospettive sul piano lavorativo. Il senso dell’incontro va individuato anche nella volontà di rimarcare il legame che deve sussistere tra il mondo giovanile ed il futuro; tale legame tra l’età prelavorativa ed il mondo del lavoro non può che consistere nel fondamentale collegamento costituito dall’Università. Proprio per questo, si parlerà anche di rinascimento universitario: un buon futuro non può che passare da una buona università.

  • Da dove è nata l’idea di questa giornata di riflessione?

Il promotore ed organizzatore è il dottore in Giurisprudenza Calogero Leanza il quale, partendo anche dalla propria esperienza, ha deciso di costituire un tavolo di idee invitando a partecipare alcuni esponenti della società civile già “radicati” in ambito professionale, tra cui il Rettore dell’Università degli Studi di Messina, Prof. Salvatore Cuzzocrea, il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Prof. Francesco Astone ed il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, Avv. Vincenzo Ciraolo ed, ancora, alcuni giovani, rappresentati dal Dott. Dario Milone, team leader del progetto Stretto in Carena, nell’ambito del quale è stata avviata una collaborazione con un’Università del Nord Italia per la creazione di un prototipo di motoveicolo, da Davide Blandina, associato al Gruppo Giovani Imprenditori e dal Senatore Accademico Andrea Celi.

  • Cosa si attendono gli studenti universitari riguardo all’inserimento nel mondo del lavoro?

Rispondo con quanto mi ha detto un collega, parlando del convegno. Dal sistema universitario gli studenti si aspettano un trampolino di lancio per il mondo del lavoro ed è proprio su questo che vogliamo concentrare l’attenzione. La questione fondamentale, dunque, riguarda il come l’Università possa costituire una vera e propria molla che catapulti nella realtà lavorativa lo studente formatosi a Messina, considerati anche gli allarmanti dati sulla migrazione giovanile verso Atenei del Nord Italia o, addirittura, esteri per ragioni di studio e di lavoro. Lo studente si attende di ricevere un’adeguata formazione e di non essere lasciato solo anche successivamente, nel percorso di inserimento nel mondo del lavoro.

Benito Bisagni