Home Attualita' “Sul Barone Romeo onorare gli impegni sull’assunzione di medici e infermieri”

“Sul Barone Romeo onorare gli impegni sull’assunzione di medici e infermieri”

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La delicata fase attraversata dall’ospedale “Barone Romeo” continua a suscitare un vivace dibattito nell’intero comprensorio che gravita attorno al nosocomio pattese. Un dibattito che, però, non sempre è stato costante e sufficientemente vibrante. Dopo l’approvazione definitiva della rete ospedaliera siciliana, nonostante da alcune parti si cerchi di gettare acqua sul fuoco e di rappresentare all’opinione pubblica che non sia avvenuto alcun depotenziamento effettivo, le criticità della struttura sanitaria non possono più essere celate da dichiarazioni che invitano alla tranquillità.

Sull’annosa vicenda, abbiamo raccolto le riflessioni del Consigliere comunale di Patti Luca Musmeci il quale, operando fin dai primi momenti in sinergia con i colleghi consiglieri Melina Virzì e Placido Salvo, ha seguito le recenti vicissitudini dell’Ospedale “Barone Romeo”.

Qual è la situazione dell’ospedale “Barone Romeo”, dopo l’approvazione definitiva della rete ospedaliera siciliana?

In qualità di consigliere comunale, ho seguito la vicenda insieme, in particolare, ai consiglieri Placido Salvo e Melina Virzì. Fin dall’approvazione della “rete Gucciardi”, ci siamo detti molto perplessi in merito alla classificazione del nostro ospedale come presidio di base, confermata dalla rete ospedaliera approvata recentemente. Certamente questo esito non può lasciarci soddisfatti: il “Barone Romeo” è uno dei frutti del lavoro di una classe dirigente e politica che ha reso Patti uno dei centri principali della costa tirrenica dell’intera Sicilia. In questo contesto, riteniamo fondamentale che venga dato seguito alle promesse fatte dall’attuale classe politica, ovvero di procedere all’assunzione dei dirigenti medici e del personale infermieristico. A prescindere dalla classificazione come presidio di base o di ospedale di I livello, dobbiamo compiere una riflessione sul fatto che alcuni reparti, pur non intaccati dalla nuova rete ospedaliera, non sono al momento funzionanti o, comunque, possono svolgere il loro servizio in modo limitato. Il riferimento puntuale è ai reparti di Chirurgia ed Ortopedia: nella nuova rete ospedaliera, essi sono stati previsti come strutture complesse ma, ad oggi – e questo è letteralmente vergognoso – da ben sette anni manca il chirurgo primario. Inoltre, rispetto ad una pianta organica che prevede sette dirigenti medici, quelli in servizio sono molti di meno. Questo rende impossibile svolgere al meglio il proprio lavoro.

Come potrebbero intervenire le istituzioni politiche per risolvere questi problemi?

Personalmente, guardo con grande attenzione e speranza ad un governo regionale di centro destra che, in modo coraggioso, sta affrontando i problemi della Sicilia. Naturalmente, anche la vicenda del “Barone Romeo” sarà presa in considerazione dalla politica regionale. Bisogna dare atto che vi è un impegno concreto a portare la funzionalità del reparto di Emodinamica ad h24 e ciò renderebbe anche la struttura di Cardiologia un punto di riferimento per una zona sempre più vasta.

Ancora, ritengo che l’istituzione che debba affrontare la questione e compiere tutte le iniziative necessarie sia il Distretto socio-sanitario D30 e, quindi, l’unione dei sindaci del nostro comprensorio. L’auspicio è che la nostra comunità torni ad essere orgogliosa di appartenere a questo territorio ed alla sua storia, che rimanga unita sulle sorti dell’ospedale e nel dire che Patti merita rispetto.

La politica dovrebbe prendere esempio dall’iniziativa meritoria del Vescovo della Diocesi di Patti, Mons. Guglielmo Giombanco, il quale ha messo a disposizione una struttura per accogliere le famiglie dei degenti presso il “Barone Romeo” che non sono in grado di recarsi in altre strutture. Questo è un atto concreto in favore della comunità che rispecchia lo spirito evangelico della Chiesa, di autentica vicinanza ed in difesa dell’ospedale.