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Orlandina basket martedi a Roma senza paura

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Si è svolta, presso la sala Stampa “Daniele Di Noto” del PalaSikeliArchivi, la consueta conferenza stampa di coach Marco Sodini in vista della trasferta contro la Virtus Roma, valevole per la 22 a giornata del campionato di LNP Serie A2 Old Wild West. Palla a due prevista per martedì 19 febbraio alle ore 18.00 al Palazzo dello Sport di Roma. «Giochiamo di martedì, sarà una gara tosta perché andremo ad affrontare la squadra più forte del campionato, quella che è stata più equilibrata nel corso del torneo. La formazione che è riuscita a vincere anche nelle difficoltà, come ad esempio nell’ultima gara contro Casale dove, nonostante si trovasse sotto di 5 punti a 35” dalla fine, si è imposta con un canestro da tre punti allo scadere di Saccaggi. Sono profondi, talentuosi, con una grande struttura e sono allenati da Piero Bucchi che ha più di 600 partite in Serie A alle spalle. Quintetto con Moore, Chessa, Santiangeli, Landi e Sims, rotazione dei lunghi a tre, con Alibegovic dalla panchina, che qui giocò una gran partita. Baldasso e Saccaggi ruotano sulle guardie, mentre Sandri sta recuperando da un infortunio. Una squadra che ha alte percentuali e una buona distribuzione di gioco, anche se nella struttura di gioco di Bucchi la palla va dentro da Sims tantissime volte. La chiave sarà riuscire ad arginarlo. Vogliamo andare a Roma senza criterio, andando ad aggredire la partita. Si potrebbe pensare che non abbiamo niente da perdere, ma non è così, perché io penso che siamo pronti per competere ad alto livello. La sconfitta dell’andata è una di quelle che mi ha dato più l’amaro in bocca, non per come è maturata, ma per essere stata forse l’ultima di quella serie di partite in cui noi avevamo un approccio difensivo che era permissivo nei confronti degli avversari. Voglio personalità, la crescita delle ultime partite di Laganà, la consistenza di Lucarelli, che ha un piccolo infortunio e vedremo se sarà in grado di giocare martedì, ma soprattutto la crescita collettiva del gruppo mi fa pensare che siamo pronti a giocare una partita di sostanza. “Notte di carnevale”, quadro del 2003, di Sandro Luporini, pittore viareggino ancora in vita, esponente della meta-cosa. E’ ricordato soprattutto per essere il paroliere di Giorgio Gaber, ma è stato anche un giocatore di basket di altissimo livello negli anni ‘50, vincendo anche uno scudetto a Viareggio. Mi piace questo quadro perché, in un paesaggio nebbioso, si distinguono i colori delle maschere. Ma contrariamente a quanto si possa pensare, a Carnevale le maschere si tolgono, è il momento di far vedere la nostra vera faccia. Tutti sono stati vicini alla crescita di questo gruppo e chi aveva delle perplessità ad inizio anno aveva ragione ad averle. Ma dopo venti partite questi ragazzi hanno dimostrato di saper stare in serie A2, in una squadra che sta lottando per i playoff e che oggi è terza in classifica. Siamo una squadra che gioca insieme, che sa soffrire, che aspetta i propri campioni nel momento in cui bisogna farlo. Quindi togliamoci la maschera, cerchiamo di essere consapevoli di quello che siamo e così andiamo a giocare a Roma, come a Carnevale. Siamo una squadra che onestamente sta cercando di vincere tutte le partite. Vincendo e magari ribaltando la differenza canestri potremmo riaprire il discorso del primo posto, non solo per noi ma per tutti. È il momento di stare concentrati, perché adesso si presenta la stanchezza di tutta la stagione, mentale e fisica. A Bergamo siamo stati capace di giocare bene nel primo tempo, di soffrire, gestire e di aspettare Brandon Triche nel finale. Non possiamo fare tabelle di marcia, ma è vero che sappiamo, dopo Roma, di essere forti delle 5 partite in casa delle prossime 8. Non possiamo andare a Roma e fare il primo tempo dal punto di vista difensivo che abbiamo fatto a Bergamo. Se Roma va avanti di 10 poi facciamo fatica a riprenderli. Ma abbiamo dimostrato che abbiamo capacità di restare in partita anche senza cominciare benissimo. Noi vogliamo restare aggrappati alla gara di Roma e poi mettere capire se c’è modo di mettere dei sassolini nel loro ingranaggio».