Quarant’anni fa veniva assassinato brutalmente il giornalista Mario Francese, per mano della fazione più feroce e stragista di Cosa nostra siciliana, quella dei corleonesi. La morte di Francese, avvenuta il 26 gennaio 1979 a Palermo, insieme ai barbari massacri di altri giornalisti che delle inchieste sulla criminalità organizzata di tipo mafioso hanno fatto un’autentica missione, ha segnato un vero e proprio spartiacque, poiché l’opinione pubblica ebbe modo di “scoprire” che obiettivi della mafia non erano solo magistrati e componenti delle forze dell’ordine, bensì anche i protagonisti dell’informazione libera. Le inchieste giornalistiche di Mario Francese non erano certo “remissive” di fronte al potere mafioso, né venivano condizionate dal timore di pubblicare anche i nomi ed i cognomi dei detentori di questo potere, a partire proprio dalla famiglia dei corleonesi. In particolare, l’impegno del giornalista siciliano si concentrò sui perversi meccanismi relativi ad appalti e forniture “condizionate” dall’intervento criminoso dell’associazione mafiosa.
La pervicacia e la costante ricerca di una verità da rendere accessibile all’opinione pubblica gli costarono la vita, per mano di Leoluca Bagarella, che agì su mandato dei più feroci capi della mafia siciliana del tempo.
Del maestro Mario Francese, esempio per tutti i cronisti che si occupano della criminalità mafiosa non solo nel Meridione d’Italia, ma anche riguardo alle articolazioni e ramificazioni presenti nel Nord ed in tutta Europa, resta una memoria viva, perpetuata anche dall’importante premio a lui intitolato ed annualmente assegnato dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Il riconoscimento, inoltre, è anche intitolato al figlio Giuseppe, che si tolse la vita a seguito delle battaglie compiute per ottenere la verità, anche in sede giudiziaria, sulla morte del padre.
Il 13 febbraio alle ore 10.30, presso il rettorato dell’Università degli Studi di Messina – Sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, si terrà il seminario “Il giornalista con la schiena dritta. Riflessioni su Mario Francese a quarant’anni dall’uccisione”. Tra gli ospiti, il figlio del giornalista vittima di mafia, Giulio Francese, il quale riveste oggi la carica di Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Oltre a quest’ultimo, interverranno il Prof. Giovanni Moschella, Presidente del Centro sulle Mafie, il Prof. Luigi Chiara, Direttore del Centro sulle Mafie, il Prof. Marco Centorrino, docente di Sociologia della Comunicazione, la giornalista Claudia Benassai ed Alessio Gugliotta, coordinatore UniVersoMe, testata giornalistica degli studenti dell’Università peloritana. L’evento, organizzato dalla redazione di Universome, si concluderà nel pomeriggio in Sala Senato con un workshop giornalistico rivolto agli studenti dell’Ateneo.
Benito Bisagni