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Il ciclo di ferro si apre nel segno di Triche

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Marco Sodini: «Siamo stati quasi come Giano bifronte, nel primo tempo siamo riusciti ad attaccare molto bene, più di quanto dicesse la produzione di punti, perché abbiamo costruito molti tiri puliti, piedi a terra, grazie a una bella circolazione di palla, che però non sono andati a segno. Nel secondo tempo invece siamo stati bravi a soffrire e soprattutto ad aspettare, anche in una partita che non era stata particolarmente brillante per lui, che Brandon Triche decidesse di vincere la partita. A Brandon dico, in maniera molto serena, che secondo me è il miglior giocatore della lega, un giocatore di livello altissimo così come Roderick. Non capisco perché non giochino in Eurolega, ma non sta a me decidere. Quando si hanno i finali punto a punto, com’è successo anche all’andata, sono i grandi giocatori a decidere le sfide. Devo dire che sui 40’, così come avevo detto che all’andata Bergamo aveva meritato, questa volta ai punti avremmo vinto noi. Venivamo da tre partite non particolarmente brillanti, ma da cui avevamo comunque conseguito due vittorie. Adesso però ci sono una serie di confronti tutti da alta classifica, in un campionato in cui l’equilibrio regna sovrano, andare a Roma e poi affrontare Casale e Rieti, prima di andare a Scafati che è in netta ripresa, sarebbe stato molto più complicato partire da una sconfitta. Una vittoria che deve essere da sprone per noi, stimoli e consapevolezza di quello che siamo e del percorso che abbiamo fatto, che ci ha portato a competere con Bergamo. Faccio un plauso a Bergamo che, insieme alla nostra, è stata una delle ultime squadre ad essere costruita, ma con il lavoro in palestra e con la guida tecnica d’alto livello di Sandro Dell’Agnello, i risultati non possono che essere positivi, con una pallacanestro anche gradevole, oltre che efficace».