Protocollo di legalità, chiarimento Antoci – De Luca

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“Ho letto il comunicato del Movimento Cinque Stelle concernente l’azione del Protocollo e della Legge Nazionale sulle imprese agricole e ho, per correttezza, chiamato il Deputato regionale De Luca con il quale ci siamo chiariti, in merito al fatto che i ritardi dei pagamenti dei contributi Agea non hanno alcuna attinenza né con il Protocollo stesso né con la legge nazionale ” – lo afferma Giuseppe Antoci già Presidente del Parco dei Nebrodi. “Il Protocollo di Legalità riguarda solamente l’accesso ai Bandi Pubblici e non alle erogazioni; serve solo ad evitare che mafiosi e loro sodali possano partecipare ai bandi per l’affitto dei terreni emessi dai Comuni e dagli altri Enti Pubblici, dunque non hanno a che fare con le erogazioni Agea” – dichiara Antoci. “Nel colloquio con all’On. De Luca, ho anche evidenziato che la Legge Nazionale, con apposito emendamento nella finanziaria del dicembre 2017, ha previsto una franchigia a euro 25 mila proprio per salvaguardare le piccole aziende agricole. La norma nazionale su questo tema, non è, tra l’altro, ancora stata applicata e dunque non può avere conseguenza sulle erogazioni. La stessa sarà applicata solo quando il sistema informatico del Ministero dell’Interno potrà colloquiare direttamente con Agea ed evitare intasamenti. Con tali previsti accorgimenti, dunque, i piccoli imprenditori non patiranno alcuna negativa conseguenza” – continua Antoci.

“Ho fatto presente il tutto all’On. De Luca, il quale ha anche condiviso invece l’idea di apportare dei sempre possibili miglioramenti al Protocollo per renderlo sempre di più efficace nel contrasto alle associazioni mafiose. Mi riferisce che nessun attacco voleva lanciare contro il nostro operato, in quanto ogni percorso di legalità attivato deve essere difeso in una battaglia comune contro la mafia e non può avere colore politico” – continua Antoci.

“Ho anche sentito il mio amico Sindaco Fabio Venezia che mi conferma che le sue dichiarazioni erano solo di supporto e elogio dell’opera di pulizia che sul fronte dei bandi pubblici è stata fatta grazie proprio al Protocollo e alla nostra azione congiunta – continua Antoci.

“Non metto completamente in conto alcuna malafede nelle dichiarazioni di De Luca. Sulla lotta alla mafia non possono esserci steccati politici perché questo è un mondo dove si rischia la vita e su questo non si può che fare squadra – conclude Antoci.

“Il protocollo Antoci – spiega De Luca – pur essendo un valido strumento di contrasto al fenomeno mafioso rurale, penalizza gravemente i piccoli imprenditori. Lo stesso sindaco di Troina Fabio Venezia, pur non disconoscendo la sua vicinanza ad Antoci, ammette che il protocollo di legalità voluto dall’ex presidente del Parco dei Nebrodi, non distingue tra chi mira ad ottenere un contributo economico di centinaia di migliaia di euro e chi, invece, spera di ottenere poche migliaia di euro che gli consentano di mantenere in vita la propria azienda. Il comparto dei piccoli allevatori risulta quindi ulteriormente vessato da una burocrazia ingiusta che ritarda o impedisce l’ottenimento dei contributi, nonostante sia evidente che il fenomeno mafioso non guarda mai ai piccoli contributi. Sul fronte della lotta alla mafia, inoltre, è apparso evidente che il cambio di vertice del Parco dei Nebrodi voluto da Musumeci non ha prodotto alcun risultato apprezzabile”.