Torrenova, demolita Torre Favara

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    Demolita a Torrenova la Torre Favara, detta anche Torre Marco. Costruita intorno al XV secolo, serviva ad avvistare le flotte saracene che si preparavano ad assalire San Marco. Secondo quanto segnala la sede dei Nebrodi dell’associazione Sicilia Antica, la demolizione è stata effettuata dal proprietario per il pericolo di crollo della torre. “Abbiamo segnalato all’Amministrazione Comunale di Torrenova – scrive l’associazione in una nota – il grave atto perpetrato a danno della collettività e al patrimonio storico-architettonico della cittadina, che ha cancellato una delle sue peculiarità, l’essere per antonomasia la città delle torri. Delle cinque torri che esistevano nel territorio ne erano rimastre tre e da stasera solo due”.
    Ci siamo immediatamente attivati al fine di verificare e accertare le motivazioni per le quali sia accaduto un fatto così grave ed inaccettabile per la memoria storica della nostra Comunità – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale di Torrenova. Già lo scorso 11 dicembre, il Sindaco si era prontamente attivato emettendo ordinanza sindacale con la quale, visto lo stato di pericolosità del bene storico segnalato e accertato dall’Ufficio Tecnico, aveva intimato alla proprietaria del bene “l’esecuzione di opere che risultino indispensabili per la messa in sicurezza dell’immobile di cui sopra, tenendo conto che gli interventi dovranno essere realizzati sotto la guida di un tecnico abilitato, il cui nominativo dovrà essere comunicato al Comune, rispettando i vincoli di tutela e conservazione imposti sulla Torre in epigrafe che rappresenta un bene vincolato dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali”.

    Tale ordinanza veniva riscontrata dalla ditta proprietaria del bene che aveva comunicato all’Ente di essersi attivata al fine di contattare la competente Soprintendenza ai beni Culturali e Paesaggistici di Messina per concordare gli interventi necessari.

    Questa Amministrazione ha appreso la notizia del crollo quando nessun intervento nè sospensivo, nè repressivo, sciaguratamente, era ormai più possibile.

    Seppur la ferita rimarrà per sempre aperta, certo è che l’Amministrazione non trascurerà di appurare in ogni sede opportuna eventuali responsabilità e/o omissioni nella verificazione dell’infausto crollo”.