Continuano i controlli dell’intero Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera – di Sant’Agata Militello, sull’intera filiera commerciale dei prodotti della pesca. L’operazione nazionale denominata “Confine Illegale” ha portato all’elevazione di numerose sanzioni amministrative per un totale pari a euro 10.000, ed al sequestro di circa kg. 100 di prodotto ittico. Le violazioni alle norme accertate dai militari operanti sono da ricondursi in larga misura a prodotti ittici rinvenuti, in sede di controllo, privi delle necessarie informazioni obbligatorie, in violazione della specifica normativa comunitaria e nazionale – posta a tutela del consumatore finale – vigente in materia di etichettatura e tracciabilità dei prodotti.
Anche in funzione del principio di trasparenza della filiera alimentare e di tutela della salute pubblica, infatti, ogni stock di prodotto ittico catturato e derivante dal comparto della pesca e dell’acquacoltura, deve obbligatoriamente essere rintracciabile in tutte le varie fasi della produzione, dalla trasformazione alla distribuzione, fino in ultimo alla vendita al dettaglio, in cui deve essere assicurata la presenza delle informazioni obbligatorie riguardanti le zone e le modalità di cattura e/o raccolta di ogni singola specie. Nell’ambito della stessa operazione è stata predisposta anche una specifica attività, effettuata congiuntamente al personale appartenente al locale distaccamento di Polizia Stradale, attraverso la quale si è proceduto all’intensificazione dei controlli su strada dei veicoli destinati al trasporto di alimenti, conseguendo anche su questo fronte, significativi risultati. E’ stato, infatti, intercettato un furgone frigo con a bordo uno stock di oltre kg 50 di prodotti ittici trasportati in cattivo stato di conservazione, il cui conducente del veicolo, in violazione dell’articolo 5 lett. B della Legge 283/62, è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria ed il prodotto sequestrato, previa ispezione sanitaria a cura del personale veterinario del Servizio Igiene Alimenti di Origine Animale dell’ASP di Messina, che ne ha accertato la non idoneità al consumo umano, destinandolo alla distruzione.