Gli “auguri” dell’Etna: eruzione e scosse sismiche

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    Uno sciame sismico con oltre cento scosse, una nube di cenere visibile da decine di chilometri di distanza, tre bocche su cinque in attività, una o più nuove fratture sul fianco della montagna. L’Etna si è risvegliato alla vigilia di Natale anche se la nuova attività non sembra destare preoccupazione particolare tra gli esperti: l’allerta resta ferma sul giallo, il livello più basso e, se non interverranno situazioni nuove nelle prossime ore, non sarà innalzata.

    L’attività sul vulcano attivo più alto d’Europa è cominciata poco prima delle 9 del mattino: gli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) che monitorano la montagna 24 ore su 24 hanno registrato oltre 130 scosse sismiche in poco più di tre ore. Due quelle più forti: una alle 13:08, con una magnitudo 4.0 registrata a due chilometri di profondità nella zona di Piano Pernicana, sul fianco nord est del vulcano a 6 km da Zafferana Etnea, e una di magnitudo 3.9 nella zona di Monte Palestra, sul fianco nord ovest. I terremoti sono stati accompagnati da quello che l’Ingv definisce un “graduale incremento del degassamento dall’area craterica sommitale” che, di fatto, sta interessando tre delle cinque bocche attive del vulcano.

    Secondo gli esperti, prima si sono registrate sporadiche emissioni di cenere sia dalla Bocca Nuova sia dal Cratere di Nord-Est, culminate verso mezzogiorno in “un denso e continuo pennacchio di cenere scura” visibile da chilometri di distanza. E cinque minuti dopo è iniziata anche un’intensa attività stromboliana – vale a dire un’eruzione con esplosioni di energia moderata, lancio di brandelli di lava incandescente, lapilli e cenere – alla base meridionale del Nuovo Cratere di Sud-Est, verso Serra Giannicola.

    Un’attività, dicono ancora gli esperti, dovuta all’apertura di una “fessura eruttiva”. L’attività stromboliana ha poi interessato anche la Bocca Nuova e al Cratere di Nord-Est. “Le reti geodediche Gps e clinometriche – sottolinea l’Ingv – mostrano vistose deformazioni dell’area sommitale”.

    L’attività del vulcano non sta creando particolari problemi anche se l’aeroporto di Catania ha operato per buona parte della giornata con una serie di restrizioni: per un’ora, tra le 14 e le 15, sono state interrotte sia le partenze sia gli arrivi e successivamente i tecnici hanno deciso di ridurre a 4 l’ora i voli in arrivo.