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L’Orlandina basket a casa Scibetta per tornare a ruggire

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La sala Stampa “Daniele Di Noto” del PalaSikeliArchivi è terreno preferito da coach Marco Sodini per presentare la gara domenicale, stavolta contro la Novipiù Casale Monferrato, valevole per l’ottava giornata del campionato di LNP Serie A2 Old Wild West. Palla a due prevista per domenica 18 novembre alle ore 18.00 al PalaFerraris di Casale Monferrato, con diretta su Radio Italia anni 60. «Veniamo da due settimane impegnative, segnate da due sconfitte casalinghe, nonostante i ragazzi abbiano lottato fino alla fine in entrambe le gare. Bisogna avere il coraggio di sostenere la pressione e non lasciar andare le cose come se fossero normali, perché perdere due partite in casa di fila non può esserlo. Ci sono stati dei passi avanti sotto alcuni punti di vista, siamo il miglior attacco della A2, ma siamo anche la terz’ultima difesa, quindi dobbiamo migliorare assolutamente dal punto di vista difensivo. Ora comincia un miniciclo di 4 partite complicate, iniziando da Casale Monferrato, anche loro reduci da due sconfitte consecutive. Una società molto simile a quella di Capo d’Orlando, con il picco dell’anno scorso in cui sono arrivati primi in stagione regolare nel girone Ovest. Ci sono molte somiglianze con la nostra squadra. Ferrari è un bravissimo allenatore, hanno molti ragazzi giovani di belle speranze più i due americani, Pinkins e Tinsley e due giocatori esperti come Musso e Martinoni. E’ la squadra delle 32 di A2 che tira di più da tre punti, con 32 tiri a partita. Il fatto di avere tanti giovani gli permette di giocare ad alto ritmo e in transizione. Pinkins è uno dei migliori 4 del campionato insieme a Parks. Da parte nostra dobbiamo metterci sicuramente più intensità in difesa, ma anche criterio nelle scelte offensive. Contro Roma abbiamo preso dei brutti parziali alla fine di ogni quarto, certamente dobbiamo essere più performanti a livello di gestione del risultato. Oggi vi propongo due particolari di due dipinti di Hieronymus Bosch, pittore olandese vissuto nel 1400, che amava dipingere i conflitti dell’uomo rispetto alla morale del tempo. Il primo è chiamata “Inferno” e fa parte di un trittico che si chiama “Il Giardino delle Delizie”: raffigura tutti i dannati. Sostanzialmente è quello che succede se non facciamo passi avanti dal punto di vista della maturità, ci ritroviamo nell’inferno o nella “melma” in cui sono tutte le squadre, dobbiamo cercar di trovare la strada giusta per non finirci dentro. Il secondo si chiama “L’ascesa verso l’empireo” e rappresenta il tunnel che porta alle porta del paradiso. Quindi la strada dobbiamo prenderla, ma poi dobbiamo anche percorrerla, non possiamo accontentarci solo di aver intrapreso il percorso giusto. Vogliamo essere un esempio, essere lungimiranti e coerenti, ma vogliamo anche metterci dentro i risultati. L’ultimo appunto è per Stan Lee, il creatore della Marvel, uno dei geni del mondo moderno che ci ha lasciato questa settimana. Un uomo che, alla veneranda età di 95 anni, dopo tutto quello che ha fatto stava progettando un nuovo supereroe, davvero un esempio per tutti noi.»