Modifiche alla legge sulla caccia: il ddl presentato da “Diventerà bellissima”

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Pino Galluzzo è il primo firmatario del disegno di legge presentato all’Ars dai deputati di “Diventerà Bellissima” in tema di caccia che  punta ad affrontare, con modifiche e integrazioni, le numerose problematiche affiorate sin dalla prima applicazione della legge sull’attività venatoria e rimaste intatte nonostante i diversi interventi correttivi avanzati in questi anni. Tra queste figurano, ad esempio, i continui ricorsi al giudice amministrativo per quanto riguarda tempi e specie cacciabili, l’abbandono del territorio a causa della mancata costituzione dei comitati di gestione degli ambiti territoriali di caccia, la abnorme espansione delle popolazioni di cinghiale che stanno causando immani danni all’ecosistema interno ed esterno alle aree protette.
Il ddl sottoscritto dai deputati Pino Galluzzo, Alessandro Aricò, Giorgio Assenza, Giusy Savarino e Giuseppe Zitelli, oltre ad arginare tali problematiche, recepisce quella parte della disciplina statale omessa nella stesura originaria della legge regionale del ’97, che regola gli appostamenti fissi, le deroghe, la caccia di selezione. Infine, con la previsione, in via eccezionale, della possibilità di svolgere gare di alta cinofilia all’interno dei parchi e delle riserve naturali, l’intervento legislativo di “Diventerà Bellissima” vuole dare slancio all’allevamento zootecnico canino dell’isola e sostenere lo sviluppo in termini di attività turistico-alberghiere dei piccoli centri montani interni alle aree protette, che, a seguito della messa a bando della caccia nei propri territori, hanno visto sprecate le poche fonti di reddito fin lì godute.
«Si tratta di una riforma organica che non si poteva rimandare oltre – dichiara l’on. Galluzzo. – Il nostro disegno di legge punta a governare un settore che coinvolge, oltre ai cacciatori, altri importanti settori economici. All’attività venatoria è connesso infatti il lavoro di albergatori, ristoratori, armerie, allevatori di cani e di selvaggina, negozi di vestiario sportivo, aziende agricole, solo per citarne alcuni». Il ddl punta da un lato a rendere governabile una materia di grande impatto ambientale, attraverso la revisione delle procedure o la riscrittura degli istituti che hanno reso inattuata la legge originaria, e dall’altro lato punta ad evitare la continua impugnazione del calendario venatorio, che annualmente fa sprofondare nell’incertezza cacciatori, ambientalisti e amministrazioni. «Siamo stati guidati dalla volontà di rimanere equidistanti dalle aspettative dei cacciatori e del mondo ambientalista – conclude il deputato, – rispettando le posizioni consolidate che la migliore giurisprudenza civile, amministrativa e costituzionale ha assunto nel corso degli anni».