Nell’ambito della campagna congiunta con i Reparti speciali dell’Arma dei Carabinieri per il contrasto agli illeciti nei settori ambientali, ieri, i Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, con l’ausilio dei carabinieri specializzati del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina e del Nucleo Operativo Ecologico di Catania hanno ispezionato i locali e le pertinenze di carrozzeria sita nel comune di Acquedolci ed, all’esito dei controlli, hanno arrestato, per detenzione illegale di munizionamento da guerra, il 70enne proprietario dei luoghi, denunciandolo alla Procura della Repubblica di Patti anche per i reati di ricettazione ed attività di gestione rifiuti non autorizzata, in concorso con il figlio 42enne, che gestisce la carrozzeria.
Durante l’ispezione, nell’area esterna alla carrozzeria, i militari dell’Arma hanno riscontrato la presenza di una discarica abusiva di rifiuti pericolosi in cui erano accatastati carcasse di autovetture e motori di veicoli dai cui si versavano nel terreno gli olii esausti. Tra il materiale presente nella discarica abusiva, i Carabinieri hanno rinvenuto 4 targhe appartenenti ad altrettanti autocarri che sono risultati provento di furto ed un gruppo elettrogeno, ancora imballato, di cui padre e figlio non hanno saputo spiegare la provenienza, pertanto, per i due è scattata la denuncia anche per il reato di ricettazione. Inoltre, il gestore dell’impresa si avvaleva di due lavoratori in nero, violando la normativa sulla sicurezza del lavoro e, pertanto, sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 8 mila euro.
I militari hanno esteso le attività di perquisizione anche agli altri edifici ricadenti nel comprensorio aziendale tra cui l’abitazione, adiacente la carrozzeria, del padre 70enne, rinvenendo, in casa di questi, 16 cartucce calibro 9×19 parabellum, ricadenti tra il munizionamento da guerra e 57 cartucce cal. 7,65, detenute illegalmente ed hanno arrestato l’anziano in flagranza del reato di detenzione illegale di munizioni da guerra.
L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida. L’area adibita a discarica è stata sequestrata e l’attività imprenditoriale è stata sospesa.