“Barone Romeo”: le diverse posizioni dei deputati regionali

292

Sulla questione del depotenziamento di alcuni reparti dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti, in occasione dell’Assemblea pubblica dei giorni scorsi già raccontata da Anni60news. abbiamo raccolto le posizioni espresse dai Deputati regionali presenti e componenti della Commissione Sanità dell’Ars.
L’On. Galluzzo, esponente di Diventerà Bellissima, parte della maggioranza a sostegno del Governo regionale, ha affermato che “non credo che si possano porre particolari problemi. La rete ospedaliera è arrivata in Giunta con Emodinamica semplice ed Oculistica Semplice. C’è la stessa dotazione di medici e personale, la differenza è che la “dipartimentale” dipende da un capo dipartimento dello stesso settore del reparto, mentre per la semplice potrebbe non essere così; è solo una diversa organizzazione. Fino ad oggi, Oculistica ha funzionato a Patti come unità semplice e “condivide” il primario con Milazzo. C’è lo strumento dell’atto aziendale: il Direttore generale potrà disporre una modifica e trasformare l’unità da semplice a semplice dipartimentale. L’impegno è che se ci sono situazioni specifiche andate incontro a peggioramento verranno modificate. Al momento, Oculistica ed Emodinamica erano già organizzate come Unità semplici. Vorrei sottolineare che per il “Barone Romeo”, da 120 posti letto si passerà a 131, “sottratti” alla rete privata, come fatto per tutta la Sicilia. Inoltre, si aggiungerà Gastroenterologia; il declassamento di un ospedale c’è solo quando si sottraggono reparti e non è questo il caso. Riguardo ad Emodinamica, dipenderà dall’Unita Complessa di Cardiologia di Patti e se non funzionerà come semplice si interverrà in sede di atto aziendale: è questo l’impegno che prendo e che assume anche l’Assessore Razza. Per Oculistica, i numeri sono confortanti per Patti e Milazzo e, anzi, ritengo che sia importante che in questo settore i due nosocomi si muovano come “unici”: con 2500 interventi a Milazzo e 1500 a Patti si è in presenza dell’Oculistica più importante dell’intera Sicilia. La rete ospedaliera è stata rivista alla luce dei rilievi della Corte dei Conti. L’Amministrazione Regionale, di fronte a ciò, a dovuto fare delle scelte”.
L’On. Antonino De Luca, esponente del MoVimento 5 Stelle, invece, si è espresso in maniera più critica sulle scelte compiute. “Forse non è tutto bene ciò che è stato fatto. La sanità è piena di “colore politico”. Non si capisce perché cambiano le classificazioni se allora. Nei fatti, non cambia nulla: questo è un modo per giustificarsi. Classificare Patti come di ospedale di base e non come Dea di I livello è una scelta politica del Governo. In Commissione avevo chiesto proprio che fosse elevato a Dea di I livello, per le strutture che possiede. Viene opposto che manca il numero di utenze e di cittadini nel territorio di riferimento; mi sembra che la legge si interpreti per gli amici e si applichi per gli altri, considerato che il problema del numero di utenze non si è posto in altri contesti, ad esempio Catania. Patti paga la scotto che il D.M. 70 dev’essere applicato e non c’è una “Provincia di Patti” ad essere rappresentata in sede politica. Vorrei ancora ricordare che la rete ospedaliera è la direzione in cui si vuole andare e non la ricognizione di ciò che già esiste. Quindi, in programmazione, la direzione data dal Governo è questa: cosa si vuole fare con la sanità a Patti? La programmazione è nel senso del depotenziamento, in virtù di un atto dell’Assessore ed è, quindi, un atto di Governo. L’iter, peraltro, è il seguente: l’atto passa dalla Commissione per un parere obbligatorio ma non vincolante; il Ministero della Salute valuta solo i saldi e non il merito, per cui non si può affermare che c’è spazio per modifiche in sedi successive. In sede ministeriale si guarderà al numero di Dea, Uoc, Uos ed altro presenti in Sicilia. La Corte dei Conti guarda solo alla sostenibilità economica e non al merito, ovviamente. La Corte dei Conti ha già bocciato la riforma Gucciardi e riteniamo che per quella Razza ci possa essere lo stesso destino.
L’On. Franco De Domenico del Partito Democratico ha, invece, affermato che “l’Ospedale di Patti non è stato retrocesso, in quanto aveva già la qualifica di ospedale di base, in forza dell’applicazione della Legge Balduzzi e dei parametri da essa previsti. Sono convinto che la Sicilia sia una delle poche Regioni che l’abbia applicata in modo rigoroso, come ho anche evidenziato anche all’Assessore Razza. C’è la cruda realtà dei numeri: in base al numero di ingressi al Pronto Soccorso, non sarebbe possibile elevarlo a Dea di I livello. Però, a nostro avviso, ci sono tutte le condizioni tecniche perché si raggiunga questo livello e mi auguro che, una volta che la Sicilia uscirà dal “tutoraggio” a cui è sottoposta da parte del Mef in materia di sanità, possa realizzarsi. In Commissione sono state apportate varie modifiche alla bozza Razza. Tra queste, due hanno riguardato in peius l’ospedale di Patti (riduzione ad Uos di Emodinamica e Oculistica) ed una in melius, l’istituzione dell’Uos di Gastroenterologia. A Patti e nel suo comprensorio c’è un certo fermento e la modifica è stata vissuta come una vessazione; io stesso ho cercato di far comprendere all’Assessore Razza che ciò poteva essere evitato. L’Assessore ha mostrato grande sensibilità e l’ho invitato a rivedere, almeno per l’Emodinamica, questa decisione: il parere della Commissione non è vincolante e si proseguirà in sede ministeriale (Economia e Salute). Inoltre, vorrei in conclusione spiegare la mia astensione in sede di Commissione: non ho rallentato nella mia azione, sono all’opposizione, ho lavorato per tutti i presidi ospedalieri della provincia di Messina e non ho ritenuto opportuno votare a favore né contro proprio perché sono stati portati a casa alcuni risultati per altri ospedali”.

Benito Bisagni