Patti: il Consiglio Comunale difende l’ospedale, ma è troppo tardi?

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Il Consiglio Comunale di Patti, convocato oggi in seduta aperta (su richiesta di discussione dei consiglieri Tripoli, Cimino, Impalà, Gregorio Nardo) sul delicato tema del destino dell’Ospedale “Barone Romeo” ha fatto sentire con forza la propria voce, ma forse tardivamente: a quanto si apprende, proprio nel primo pomeriggio di oggi la Commissione Sanità dell’Ars ha approvato le modifiche alla rete ospedaliera siciliana, ovvero il progetto di riforma voluto dall’Assessore Regionale alla Sanità, Ruggero Razza, con sette voti favorevoli, quattro contrari e due astenuti.
Il civico consesso pattese, nella giornata odierna, ha redatto un documento (sottoscritto anche dal Dott. Pietro Materia, rappresentante del Tribunale del malato, dal Sindaco Giuseppe Mauro Aquino e dall’On. Regionale Luigi Genovese, quest’ultimo presente all’assemblea del civico consesso) da inoltrare all’Assessore Razza, al Presidente della Commissione Sanità all’Ars On. Margherita La Rocca Ruvolo ed all’intera Commissione, con cuisi rileva l’anomalia della “non classificazione ad Ospedale DEA di I Livello del P.O. Barone Romeo di Patti”, considerato che il detto nosocomio vanta tre terapie intensive e può contare su reparti di ottimo livello quali l’emodinamica, la chirurgia vascolare, l’anestesia, la rianimazione con terapia del dolore, sul reparto materno infantile con un numero di parti superiore a 1000 annui, oltre ad un eccellente UTIN, servizio di neonatologia, “unico del comprensorio dell’area nebroidea”.
Dalla vivace discussione avvenuta nella pubblica assemblea sono emerse anche altre diverse preoccupazioni, prima fra tutte quella relativa all’assenza, da ben sette anni, del Primario del reparto di Chirurgia Generale; una carenza che ormai è divenuta consuetudine e che continua ad essere argomento di dibattito.
Peraltro, i rischi di penalizzazione dell’ospedale pattese si scontrano con un evidente dato di fatto: il “Barone Romeo” è attualmente al servizio di un territorio e di una popolazione vastissimi (nel periodo estivo, alcuni dati individuano la popolazione potenzialmente “servita” dall’ospedale pattese in 300.000 persone, come ricordato dal Dott. Pietro Materia nel proprio intervento) e questi numeri avrebbero dovuto spingere ad una sua diversa considerazione nel quadro della “riforma Razza”. Come emerso in discussione, peraltro, il potenziamento del “Barone Romeo” sarebbe ostacolato dall’impossibilità di rientrare in alcuni parametri imposti dal Decreto Balduzzi e, inoltre, incontrerebbe la scoglio dell’assenza di rappresentanti politici pattesi ai vertici delle istituzioni regionali e nazionali che siano in grado di perorare la causa dell’importanza e della centralità del nosocomio pattese.
Pertanto, il rinvio della votazione richiesto con il documento redatto dal Consiglio Comunale al fine di ottenere un’audizione da parte della Commissione Sanità per ottenere delle modifiche al progetto della nuova rete ospedaliera è destinato a rimanere inefficace giacché, come detto, la stessa Commissione ha ormai proceduto alla votazione del testo finale. Adesso, non resta che analizzare, una volta reso disponibile il testo definitivo, quanto statuito da quest’ultima e, quindi, quale sarà l’assetto della nuova rete ospedaliera siciliana.
Nel frattempo, si può forse riflettere sulla mancanza di tempestività di alcuni rappresentanti politici ed istituzionali del territorio e su cosa si sarebbe potuto fare in più a difesa di un ospedale in grado di servire un territorio vasto ed una popolazione proveniente, talvolta, anche da contesti già “coperti” dal altre strutture sanitarie. Ma il senno di poi non sarà certo utile ad una modifica di quanto già stabilito; dunque, la speranza è che il territorio non vada incontro ad altre scelte penalizzanti, soprattutto quando ad essere in gioco è il prezioso bene della salute.