Cesarò, sequestrati beni a Turi Catania. Antoci “Il protocollo funziona, adesso avanti anche nelle altre regioni”

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I carabinieri della Sezione Anticrimine del Raggruppamento Operativo Speciale di Catania, congiuntamente ai militari della Compagnia Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, hanno dato esecuzione ad un “Decreto di sequestro finalizzato alla confisca”, nei confronti di beni immobili (terreni e fabbricati rurali) riconducibili a Salvatore Catania, inteso “Turi”, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Catania-Bicocca, elemento di vertice del clan mafioso operante nell’area territoriale compresa tra i comuni di Bronte, Maniace e Cesarò, saldamente legato ai famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola – Ercolano”. Il provvedimento patrimoniale eseguito, scaturisce da due distinte indagini, denominate IBLIS e NEBRODI, condotte dal 2009 al 2017. Dei due filoni d’indagine, uno riguarda il complesso sistema dei contributi comunitari erogati dall’A.G.E.A., e le connesse attività illecite tese a garantirsene la percezione pur senza averne i requisiti e l’altro inerente gli atti intimidatori e le estorsioni poste in essere dal sodalizio criminale ai danni degli imprenditori della zona. Gli accertamenti patrimoniali condotti consentivano di svelare come gran parte delle possidenze  riconducibili a CATANIA fossero il frutto di attività illecite e riciclaggio di capitali ed il suo patrimonio immobiliare, colpiti dal provvedimento ablativo, ammonta al valore complessivo di €300.000,00.

Soddisfazione e compiacimento nei confronti magistratura e forze dell’ordine, sono stati espressi da Giuseppe Antoci, già presidente del Parco dei Nebrodi e attuale responsabile nazionale legalità del Partito Democratico; “Il sequestro dei dei Beni a Salvatore Catania, è un ottimo segnale di prosecuzione nel ripristino della legalità sul fronte della lotta alla mafia dei terreni”, dichiara. “Tutto ciò dimostra, in maniera chiara, che l’attivazione delle procedure messe in essere con il “Protocollo di Legalità”, costruito sui Nebrodi e diventato il 27 settembre scorso Legge dello Stato, colpisce in maniera forte gli affari delle mafie sui Fondi Europei dell’Agricoltura riportando allo Stato il mal tolto attraverso l’esercizio proprio dei sequestri finalizzati alla confisca; Adesso avanti in altre regioni“, conclude Antoci