Peculato: sequestro di beni per tre dirigenti della Regione

287

Sequestro di beni preventivo di beni per 150mila euro effettuato dalla Guardia di Finanza di Palermo nei confronti di tre dirigenti della Regione Siciliana. Si tratta di Calogero Foti, dirigente della Protezione civile regionale, Gianluca Salvatore Galati Casmiro, già dirigente esterno della Regione, e Pietro Lo Monaco, già dirigente di ruolo (oggi in quiescenza) sono sotto indagine con l’accusa di peculato.
Avrebbero percepito direttamente 590mila euro per compensi relativi agli incarichi cosiddetti aggiuntivi in violazione del principio di onnicomprensività del trattamento retributivo che riguarda i dirigenti pubblici.
Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle, sotto la direzione della Procura palermitana, hanno accertato che 7 dirigenti (sei di ruolo ed uno esterno) della Regione siciliana, tutti indagati per peculato, hanno percepito direttamente 590.000 euro come compensi per incarichi “aggiuntivi” loro conferiti dalla stessa amministrazione regionale, in violazione delle disposizioni che stabiliscono il principio dell’onnicomprensività del trattamento retributivo dei dirigenti pubblici. Le normative nazionale e regionale prevedono, infatti, che i compensi correlati agli incarichi conferiti ai dirigenti pubblici, in ragione del loro ufficio o comunque attribuiti dall’Amministrazione presso cui prestano servizio o su designazione della stessa, devono essere obbligatoriamente versati all’Ente di appartenenza del dirigente pubblico.
In particolare, all’epoca dei fatti, gli enti pubblici, le società partecipate ed i privati presso cui i dirigenti regionali svolgevano l’incarico “aggiuntivo” avrebbero dovuto versare direttamente il 100% del compenso nelle casse della Regione Siciliana che avrebbe provveduto per i dirigenti in posizione non apicale, a liquidare il 50% al dirigente e a destinare l’altro 50% al trattamento accessorio della dirigenza; per i dirigenti in posizione apicale, a destinare il 100% al trattamento accessorio della dirigenza.