Tusa, seconda campagna di scavi archeologici nella antica Halaesa

367
repertorio

Prosegue la campagna di Scavi della missione italo-inglese presso l’area del Santuario di Apollo dell’antica città di Halaesa, nel territorio di Tusa. Le attività avranno la durata di sei settimane (fino al 20 luglio) e sono dirette dall’Università di Messina (Prof. Lorenzo Campagna) e dall’ Università di Oxford (Prof. Jonathan Prag), in collaborazione con il Museo delle tradizioni silvo-pastorali di Mistretta e la Soprintendenza Beni culturali e ambientali di Messina. Il coordinamento scientifico sul campo è a cura di Alessio Toscano Raffa, ricercatore del CNR-IBAM di Catania ed ai lavori prenderanno parte più di quaranta unità tra dottorandi, archeologi specializzati e studenti dei due Atenei, oltre che studenti di diverse Università italiane e straniere. Importante anche il ruolo del comune di Tusa, che come lo scorso anno, a seguito di una convenzione stipulata con l’Università di Messina dall’attuale vice-sindaco Angelo Tudisca, garantisce l’alloggio ai membri della missione presso una struttura comunale. La città di Halaesa fu uno dei centri più importanti della Sicilia ellenistico-romana ed è caratterizzata da diversi resti monumentali, tra cui l’agorà/foro, le fortificazioni, le ricche case a peristilio. Il Santuario di Apollo rappresenta l’area sacra più importante della città antica, posta lungo l’estrema propaggine Nord del sito, laddove si può identificare l’acropoli di Halaesa. I resti del tempio furono parzialmente individuati negli anni Cinquanta del secolo scorso dall’archeologo Gianfilippo Carrettoni e già lo scorso anno le attività della Missione italo-inglese hanno consentito di ripulire e rilevare gran parte dell’alto podio realizzato in blocchetti e di mettere in luce la fronte orientale della struttura templare che insiste su di esso. Dallo scavo provengono diversi elementi delle decorazioni architettoniche dell’edificio e sono stati individuati anche i piani pavimentali che si sviluppavano intorno al podio e al tempio, realizzati con grandi laterizi e molto ben conservati. Diversi elementi, inoltre, suggeriscono la presenza di altri edifici templari che dovrebbero affiancare quello già individuato. Quest’anno le indagini prevedono un consistente ampliamento degli scavi per meglio definire gli aspetti cronologici, lo sviluppo plano-volumetrico e monumentale dell’area sacra della città. Il neo Sindaco, Luigi Miceli, è felice per le attività svolte fin qui nel sito archeologico: “Per la mia amministrazione il sito Archeologico di Alesa è il centro nevralgico della cultura per il nostro comune. Abbiamo convocato un incontro con le associazioni e gli operatori commerciali, per organizzare le manifestazioni di richiamo turistico – culturale, garantendo, contestualmente, efficienza dei servizi e rispetto per l’ambiente”.