Unione Commercianti Pattesi: “forze e idee per la promozione del territorio”, l’intervista al presidente Cafarelli

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Come già annunciato anche da Anni60news nei giorni scorsi, a Patti è stata costituita l’Unione dei Commercianti Pattesi, un’associazione che già conta circa quaranta associati, con lo scopo di “unire forze e soprattutto idee anche nel tentativo di ridare slancio e freschezza al nostro modo di fare commercio che, non va dimenticato, è anche una forma di servizio fornito alla cittadinanza e non solo. Nei nostri intenti c’è quindi la volontà di costituire in primis, un tavolo di confronto interno su linee comuni quali l’organizzazione di eventi, periodi speciali di promozione, condotta e decoro della propria attività commerciale”.
A seguito della costituzione dell’associazione, abbiamo rivolto alcune domande al Presidente, Teodoro Cafarelli, per comprenderne le iniziative e gli obiettivi.

Perché nasce l’Unione dei Commercianti Pattesi?
L’Associazione è stata costituita con lo scopo di riunire il maggior numero di soggetti interessati per ricreare il concetto di “gruppo”. Siamo sempre più individualisti ed isolati dietro tastiere o social network quando, invece, è più che mai fondamentale lo stare insieme; proprio per questo, il nome “Unione” non è casuale. L’associazione conta già quaranta tesserati ma già dalla prossima assemblea ve ne saranno altri venti.

Come intendete operare?
Partendo proprio dall’idea del gruppo, affinché esso possa divenire un collante di tutte le varie componenti sociali: Amministrazione comunale, altre associazioni e liberi cittadini. Questi ultimi, tengo a sottolinearlo, devono riappropriarsi dei propri spazi e della città. Un banale esempio: perché leggere un libro in casa e non negli spazi pubblici che Patti offre? Inoltre, riteniamo che non sia il singolo evento a cambiare i destini dei commercianti e della città in generale, che si tratti – per fare alcuni esempi – della festa della Patrona Santa Febronia o dell’ormai consueto Indiegeno Fest; le sorti cambiano, invece, grazie ad atteggiamenti di accoglienza e cooperazione.

Cosa chiedete alle Istituzioni politiche cittadine?
Ad esse chiediamo semplicemente un tavolo continuo di confronto e di poterci rendere partecipi delle discussioni che conducono alle decisioni. Queste ultime devono certamente essere prese dagli organi a ciò deputati, ma sarebbe opportuno che venissero prese dopo aver ascoltato le varie esigenze. Il nostro obiettivo è di incontrare già dalla prossima settimana l’Amministrazione comunale, rendendoci disponibili a qualsiasi discussione ed ad ogni tema dalla viabilità al decoro urbano, fino all’organizzazione di eventi.

Quali criticità principali sono state evidenziate dai commercianti?
In particolare, è emersa la mancanza di flussi, di persone che vivono pienamente il centro, il lungomare e l’intero territorio comunale. Dal mio punto di vista, il problema è proprio la mancanza di affluenza, non determinata da offerte o eventi del momento, bensì da abitudini ormai consolidate. Bisogna invertire la tendenza: la chiusura di diverse attività storiche nell’ultimo periodo ci ha spinto a compiere una riflessione profonda ed a capire che, al di là delle dinamiche dei singoli esercizi, spesso manca il confronto tra gli operatori dello stesso settore.
Vorrei aggiungere e ribadire, inoltre, che l’intento dell’associazione è quello di unire tutte le zone di Patti. Per questa ragione, rivolgo il mio invito a tutti i commercianti del centro, di Marina di Patti, delle frazioni ad associarsi: il gruppo deve crescere, diventare una realtà e, successivamente, poter anche cercare eventuali collaborazioni esterne.

Benito Bisagni