Tindari Teatro Giovani: ultimo atto al “Vittorio Emanuele” – le foto

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Il teatro “Vittorio Emanuele” di Messina, come annunciato nei giorni scorsi, ha ospitato la XVII edizione della competizione teatrale “Tindari Teatro Giovani” dedicata al Prof. Rosario Parasiliti, che ha visto primeggiare i Licei “Sciascia-Fermi” di Sant’Agata di Militello con il musical “Notre Dame de Paris ” ed il Licei “Fardella” e “Ximenes” di Trapani con il testo classico “Le Eumenidi”. Una vittoria assegnata ex aequo ai due Istituti scolastici per aver entrambi rappresentato con grande qualità ed emozione per il pubblico due opere molto diverse nel loro genere. Oltre alle scuole vincitrici, ad esibirsi sul prestigioso palco messinese in occasione della giornata conclusiva, come da tradizione, è stato il Liceo “Vittorio Emanuele III” di Patti con l’opera fuori concorso “Donne al Parlamento” del commediografo greco Aristofane. La rappresentazione si è rivelata particolarmente brillante, ottimamente interpretata dagli studenti-attori che hanno dato vita a dialoghi vivaci, saputo tenere alto il ritmo della recitazione e divertito il numeroso pubblico presente. La regia ed il riadattamento del testo sono stati curati da Stefano Molica, ormai presenza costante di Tindari Teatro Giovani. A lui abbiamo rivolto alcune domande.

Com’è stato dirigere i ragazzi del Liceo in “Donne al Parlamento” di Aristofane e quali sono state le maggiori difficoltà?

Stimolante, come accade sempre quando si lavora con i ragazzi, perché riescono a far ritrovare le motivazioni più nascoste. Le difficoltà sono state tante, soprattutto quella di non aver potuto avere a disposizione il Teatro Greco di Tindari e ciò ci ha condotto a cambiare lo spettacolo più volte; prima si è pensato di portarlo in scena al Teatro “Beniamino Joppolo” di Patti ma nemmeno questa soluzione è andata in porto. Alla fine, fortunatamente, si è trovato uno spazio meraviglioso come quello del “Vittorio Emanuele” di Messina. Abbiamo, quindi, riadattato lo spettacolo agli spazi di questo palcoscenico.

Il testo portato in scena è particolarmente “audace”; hai avuto dubbi a proporlo a ragazzi così giovani? Come l’hanno accolto?

In realtà, il testo originale è ancora più “spinto” rispetto a quello da me riadattato. Inoltre, durante le prove, insieme ai giovani attori sono venute fuori altre idee. Quindi, tutti i “frizzi e lazzi” sono stati condivisi e nati da un lavoro corale. Anzi, penso che sia stato un modo per ritrovare una certa naturalezza che nel testo originale non vi è più, essendo un testo antico. Quindi, mi è sembrato importante e giusto attualizzarlo, anche per far sentire i ragazzi a loro agio sul palco.

Riscontra una diminuzione dell’interesse dei giovani verso il teatro o è eccessivo affermarlo?

No, non si esagera nel dirlo. I ragazzi di oggi non sono certamente meno bravi o capaci rispetto al teatro, ma sicuramente sono diversi da diciassette anni fa, quando io ho cominciato. In fondo, è anche giusto che sia così. Il livello di attenzione è un po’ diverso ma, fortunatamente, coloro che scelgono o “si ritrovano” a fare teatro capiscono che è bello, stimolante, un modo per crescere e riflettere sul rapporto con il mondo.

Adesso, chiusosi in tutti i sensi il sipario su questa edizione di Tindari Teatro Giovani, è tempo di bilanci. Da un lato, vi è la conferma del vivo interesse per il teatro da parte dei più giovani e dell’importanza di questa competizione teatrale, anche come occasione di crescita e “pubblicizzazione” dell’interno territorio. Dall’altro, però, va sottolineato con profonda amarezza il pressoché totale disinteresse, salvo lodevoli eccezioni, da parte delle istituzioni politiche. L’edizione di quest’anno ha incontrato notevoli difficoltà organizzative e logistiche anche a causa dell’indifferenza mostrata dai rappresentanti istituzionali, assenti sia nelle fasi precedenti della manifestazione che durante il suo svolgimento. Se la XVII edizione si è svolta regolarmente lo si deve esclusivamente alla tenacia ed alla sensibilità del Dirigente Scolastico del Liceo “Vittorio Emanuele III” di Patti, Prof.ssa Grazia Gullotti Scalisi, della referente del progetto Prof.ssa Giuseppina Faranda, di tutti gli altri collaboratori scolastici e di pochi altri soggetti, istituzionali e non. Ci si chiede, dunque, perché momenti come questi vengano tenuti in così poco conto, considerata anche l’occasione di sviluppo territoriale che possono offrire. Ci si augura che ciò sia accaduto per mera distrazione e non perché Tindari Teatro Giovani non rappresenti – per fortuna – una “occasione elettorale” o ancora, perché i rappresentanti politici non abbiano la sensibilità di comprendere la bellezza e la profondità del teatro e di attività culturali altrettanto importanti come questa.