Sono stati identificati e fermati i tre scafisti responsabili dello sbarco dei 619 migranti approdati venerdì scorso a bordo della nave della Capitaneria di Porto “Diciotti CP 941” sulla coste della Città dello Stretto.
Già nei momenti successivi allo sbarco la polizia ha avviato le indagini per risalire all’indentità degli scafisti e grazie anche alle informazioni fornite dagli operatori della nave intervenuta nel salvataggio dei migranti, sono stati individuati tre soggetti di origine marocchina che risultavano alquanto sospetti.
Questi, dalle numerose testimonianze dei migranti sottoposti ad intervista, sono stati individuati come i vigilanti dei locali insistenti in una non specificata località libica nei quali molti erano stati rinchiusi in attesa di intraprendere il “viaggio della speranza” verso le coste italiane. I tre inoltre sono stati segnalati come coloro che durante la prigionia distribuivano i pasti e discutevano in modo confidenziale con i libici responsabili dell’accampamento. Sempre dalle testimonianze raccolte in sede di indagini, supportate per di più da immagini video estrapolate da alcuni cellulari in possesso dei migranti, gli operatori di polizia hanno individuato in due dei tre suddetti marocchini coloro che, alternandosi alla guida, avevano condotto il natante, nel terzo, invece, colui che era in possesso di un telefono satellitare.
Il quadro probatorio ricostruito in modo chiaro, preciso e concordante ha quindi permesso, pertanto, ai poliziotti della Squadra Mobile di procedere al fermo di P.G nei confronti di Nena Al Kbir di 47 anni, El Ouafi Abdellatif, di anni 40 e Gerwawy Anwar Rachid di anni 30. Dell’accaduto si informava prontamente il Sost. Proc. della Repubblica competente il quale disponeva la traduzione dei tre marocchini presso la Casa Circondariale di Gazzi, in attesa della convalida da parte dell’A.G.