Il 2016 del Parco: “Un anno di grande impegno nel segno della legalità”

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Il Presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci ha tracciato il bilancio del 2016 che ormai volge al termine. Un anno di forte impegno e dedizione al territorio – ha affermato Antoci. Registrato trend in crescita per la destinazione Nebrodi e che lo hanno visto in prima linea contro l’illegalità: dall’affitto dei terreni alle associazioni mafiose, alla lotta ai piromani, all’abigeato e alle macellazioni clandestine. La giornata è stata inoltre l’occasione per la cerimonia di conferimento del marchio Nebrodi Sicily alle aziende impegnate e strettamente legate al “sistema Parco”. Si tratta di donne e uomini  fortemente impegnati nel miglioramento della qualità territoriale – commenta Giuseppe Antoci – un intero sistema fatto di persone, aziende, tradizioni e storia di cui tutti, orgogliosamente, facciamo parte”. Sono 22 le prime strutture certificate, presso le quali sarà possibile soggiornare, degustare, acquistare prodotti di qualità che permetteranno a ciascuno di portare a casa un “pezzetto dei Nebrodi” e permettere anche un viaggio sensoriale alla scoperta dell’area protetta più grande di Sicilia e tra le più grandi d’Europa.
Presentato, poi, il calendario del 2017 che, con le immagini di Marco Compagno, giovane fotografo del territorio, intende portare un messaggio positivo, quell’invito al viaggio ma soprattutto all’accoglienza ed alla tradizione dei Nebrodi, come un ideale ponte tra passato e futuro. Per questo motivo il Parco ha lanciato, con l’occasione,  un concorso fotografico finalizzato alla selezione di nuovi talenti per l’acquisizione di immagini rappresentative del territorio, da utilizzare per il prossimo calendario e per fini istituzionali, al fine di veicolare il nome del Parco grazie alle risorse umane del luogo. “Insomma, un anno strepitoso – conclude Giuseppe Antoci – 365 giorni da ricordare e solo una notte da dimenticare, quella fra il 17 e 18 maggio:  di quella voglio solo si ricordi il coraggio e il senso del dovere di quei poliziotti che, rischiando la loro vita, hanno salvato la mia riportandomi a casa dalla mia famiglia.  A loro e a tutte le Forze dell’Ordine va il mio grazie”.